Qatargate, Antonio Panzeri lascia il carcere e va ai domiciliari: a gennaio aveva patteggiato un anno di reclusione

Considerato uno dei protagonisti dello scandalo corruzione che ha coinvolto il Parlamento europeo con Qatar, Marocco e Mauritania, l’ex eurodeputato era nella prigione di Saint-Gilles da quattro mesi

Antonio Panzeri lascerà tra poche ore la prigione di Saint-Gilles dove è rimasto per quattro mesi: la Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles ha deciso di rilasciare sotto sorveglianza elettronica l’ex eurodeputato arrestato lo scorso 9 dicembre nell’ambito dell’inchiesta belga sul Qatargate. A farlo sapere è l’avvocato del politico lombardo, Laurent Kennes. Ritenuto uno dei protagonisti dello scandalo corruzione all’interno del Parlamento europeo, Panzeri a gennaio si era pentito, decidendo di patteggiare con la giustizia un anno effettivo di reclusione. Ora la decisione dei domiciliari da parte della Camera di consiglio del tribunale. L’accordo firmato a gennaio con la Procura Federale di Bruxelles prevedeva l’accesso dell’ex eurodeputato allo status di pentito: una condizione che per la legge belga gli avrebbe permesso di beneficiare di una pena ridotta in cambio di informazioni sui reati oggetto dell’inchiesta. Al momento però sembrano non essere ancora terminate le audizioni di Panzeri da parte degli investigatori: anche ai domiciliari continuerà a essere interrogato per ricostruire i dettagli del caso corruzione da parte di Qatar, Marocco e Mauritania. In carcere invece restano due degli europarlamentari socialisti coinvolti nello scandalo: Eva Kaili, ex vice presidente del Parlamento europeo, e Marc Tarabella. Il compagno di Kaili ed ex braccio destro di Panzeri, Francesco Giorgi, è stato invece già messo ai domiciliari con braccialetto elettronico a fine febbraio. Stessa condizione per l’eurodeputato Andrea Cozzolino, attualmente ai domiciliari a Napoli mentre attende la decisione del tribunale sulla sua eventuale consegna alle autorità del Belgio.


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