In Evidenza IsraeleTrasporti pubbliciFedez
TECNOLOGIAInchiesteReutersSicurezza informaticaSpionaggioTeslaUSA

L’inchiesta sui dipendenti Tesla che spiavano i clienti in auto, la rivelazione di Reuters: «Si scambiavano anche video privati»

07 Aprile 2023 - 17:52 Redazione
L'azienda di Musk spiega che «le riprese rimangono in anonimato». Ma i lavoratori smentiscono: «Potevamo recuperare dati sulle abitazioni, luoghi e persone frequentate»

L’inchiesta tra gli ex lavoratori di Tesla diffusa dall’agenzia di stampa Reuters svela un pericoloso meccanismo di spionaggio fatto di chat e video privati di clienti, registrati dalle telecamere a bordo delle auto prodotte dall’azienda. Dalle loro scrivanie, davanti ai computer collegati con gli strumenti di ripresa, un gruppo di lavoratori tra il 2019 e il 2022 ha cominciato a sbirciare nelle vetture dei clienti, facendo circolare filmati spesso anche imbarazzanti o violenti: uno degli esempi riportato da Reuters è quello di un incidente su una strada residenziale dove veniva vestito un bambino in bicicletta. Tesla si difende con la nota scritta nella sua informativa sulla Privacy dove si spiega «che le riprese garantiscono l’anonimato». Una rassicurazione che sembra non corrispondere alla realtà, visto che gli ex dipendenti di Elon Musk hanno spiegato all’agenzia di stampa come il programma informatico sia in grado di recuperare dati sull’abitazione dei clienti e sui loro spostamenti.

«Potremmo vedere i loro figli e le loro cose più intime»

«Le registrazioni della telecamera rimangono anonime e non sono collegate a te o al tuo veicolo», spiega ancora l’informativa sulla privacy del cliente di Tesla. Ma gli ex dipendenti chiariscono che già le sole registrazioni consentivano loro di recuperare informazioni personali come l’indirizzo di casa o i luoghi frequentati. «Potremmo vedere dentro i garage delle persone e le loro proprietà private», raccontano. «Ad essere onesti, è stata una violazione della privacy. E ho sempre scherzato sul fatto che non avrei mai comprato una Tesla dopo aver visto come trattavano alcune di queste persone», ha detto un ex dipendente. «Mi dà fastidio perché le persone che acquistano l’auto, non credo sappiano che la loro privacy non è rispettata… Potremmo vederli fare il bucato e cose molto intime. Potremmo vedere i loro figli».

Le otto telecamere aggiuntive

Nell’Informativa l’azienda di Musk spiega poi che la raccolta di video è utile per migliorare la sicurezza delle auto. «Il tuo veicolo può raccogliere i dati e renderli disponibili a Tesla per l’analisi. Questa analisi aiuta Tesla a migliorare i suoi prodotti, le sue funzionalità e a diagnosticare i problemi più rapidamente». Poi l’ulteriore rassicurazione: «I dati possono includere brevi clip video o immagini, ma non sono collegati all’account di un cliente o al numero di identificazione del veicolo, e non ti identificano personalmente». La versione aggiornata del sistema di guida autonoma Autopilot del 2016 aveva aggiunto oltre a quella frontale nella parte superiore del parabrezza già presente, altre otto telecamere intorno all’auto. Con l’obiettivo finale dichiarato di offrire una modalità Full Self-Driving per sostituire completamente il guidatore umano.

Leggi anche: