Gli over 50 “tuttofare” che trovano lavoro più dei giovani: «Hanno poca voglia di mettersi sul mercato»

In Veneto 5.600 assunti solo a febbraio. «Siamo più affidabili»

Sul mercato del lavoro è il momento dei cinquantenni. Gli unici a rispondere alle domande di assunzione di hotel e ristoranti. Perché «i giovani oggi hanno poca voglia di mettersi sul mercato. Tanti hanno i genitori che hanno la possibilità di lasciarli tirare a campare. Io invece sono stato abituato a guadagnarmi la pagnotta ogni mese». Parola di Walter Agostini, 56 anni, originario di Predazzo in val di Fiemme e ora residente a Bussolengo in provincia di Verona. Il Corriere del Veneto racconta la sua storia: da un anno ha trovato un lavoro all’hotel “Giulietta e Romeo”. Dopo due anni di disoccupazione a causa della pandemia. L’offerta dell’albergo «è stata una manna dal cielo», dice.


Il Veneto e il lavoro

Ormai nella regione e partita infatti la “caccia” ai cinquantenni. Dai datori di lavoro vengono ritenuti più stabili e più concreti. Soltanto a febbraio sono state 5.600 le assunzioni di over 55. Un segnale ben preciso che arriva fino a Walter: «Mi era stata fatta una proposta da un’azienda che faceva piscine. Ma sarei comunque dovuto partire il lunedì e tornare il venerdì, come già avevo fatto in passato. Poi ho letto un annuncio sul sito di annunci www.subito.it , cercavano un manutentore parcheggiatore. Avevo fatto un miliardo e duecento milioni di colloqui e domande ma, o perché troppo vecchio o per altre ragioni, non venivo mai preso in considerazione». Adesso fa solo colazioni, senza pranzi o cene. Dà una mano in sala o al bar oppure piccoli lavoretti di manutenzione. Il titolare «è una persona in gambissima, non ti sta con il fiato sul collo. Mi trovo bene».


La concorrenza dell’Est

Prima di diventare cameriere manutentore ha lavorato per un’azienda che costruiva centri benessere in hotel e navi da crociera. Prima ancora aveva una ditta nell’edilizia: «Andava tutto strabene quando avevamo ancora la lira. Facevo anche il barista, gestivo un locale in val di Fiemme. Due lavori. Il bar l’avevo preso con una compagna ma poi è andata male con lei, come a volte capita». Ma quando hanno aperto i confini «è arrivata la manodopera dall’Est a lavorare per prezzi stracciati, i nostri non erano più concorrenziali. Loro offrivano preventivi a metà prezzo. Hanno rovinato il mercato». Ha iniziato a lavorare a vent’anni e ha quattro figli. «Sì, abitano tutti a Trento, il primo maschio con la prima moglie, storia che però sette anni dopo è finita. Poi ho conosciuto una ragazza che stava vicino a Bratislava, con lei ho avuto tre figli ma ci siamo lasciati. I miei figli sono tutti grandi, sono nonno e ho una nipotina di quasi tre anni».

Il lavoro e i 50 enni

Infine, Walter consiglia ai 50 enni «di non deprimersi, di continuare a cercare, di buttarsi anche se si è portati a fare una cosa e si finirebbe a farne un’altra. Ormai tutto sta cambiando, bisogna adeguarsi, il mondo cambia». Ed è preoccupato per questo: «Mi fa un po’ paura per i giovani. Noi qualche possibilità l’abbiamo avuta, per loro il futuro è grigio».

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