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«140 mila posti di lavoro in ristoranti e bar, ma i giovani vogliono il week end libero. Il taglio del Reddito stimolerà a darsi da fare»

14 Marzo 2023 - 05:52 Redazione
aldo cursano fipe confcommercio
aldo cursano fipe confcommercio
Il grido d'allarme di Aldo Cursano (Fipe Confcommercio)

Aldo Cursano, vicepresidente della Fipe Confcommercio, dice che ci sono 140 mila posti di lavoro nel suo settore. E che nelle prossime settimane partirà un roadshow tra le principali città italiane per mettere in contatto le scuole alberghiere e dell’enogastronomia, le agenzie di somministrazione, i giovani e i datori di lavoro. Ma nell’intervista rilasciata a Repubblica aggiunge che nel frattempo nel suo settore hanno mollato il lavoro molti dipendenti stabili con contratti a tempo indeterminato. Chef, camerieri, maitre hanno scelto ambiti e settori – come la distribuzione o la logistica – ritenuti più sicuri. Anche se pagati meno. Ma con il sabato e la domenica liberi. «I ragazzi oggi ci chiedono più tempo libero e qualità della vita: non vogliono lavorare sei giorni di sera e poi nei fine settimana. Ma noi questo facciamo: lavoriamo quando gli altri si fermano. È una questione di approccio e mentalità, la pandemia ha cambiato tutto», spiega nel colloquio con Valentina Conte.

I contratti e i compensi

Cursano aggiunge che il settore oggi conta 800 mila dipendenti. «Il 30% delle imprese non trova per mancanza di candidati, il 13,8% per l’inadeguatezza dei curricula. La figura più ricercata è il cameriere di sala (55 mila), poi cuochi e aiuto cuochi (30 mila), banconieri di bar (16 mila), banconieri di gelateria (10 mila). In almeno sette casi su dieci si richiedono esperienze pregresse nel settore e quindi una buona competenza». E sullo stipendio fa sapere che la Fipe offre contratti «che hanno costi per l’azienda da 20 euro lordi all’ora per un operaio. Ma ci sono altri 30-40 contratti che vanno al ribasso, senza diritti, scatti, permessi. Applicare il giusto contratto – da apprendisti prima, operai poi – consente di avere stipendi dignitosi: un apprendista circa 1.200 euro al mese, un operaio 1.400-1.500 euro e poi 1.800 e anche 2.000 o più su se si gestisce la sala. Si arriva anche a un netto per un quarto livello di 1.400-1.500 euro su 15 mensilità».

La riforma del reddito di cittadinanza

Per questo Cursano sostiene che la riforma del reddito di cittadinanza proposta dal governo Meloni aiuterà il settore: «L’approccio che supera la logica dell’assistenzialismo è quello giusto. Perché quella logica ha solo complicato l’incrocio della domanda e offerta. Il lavoro in Italia c’è, i lavoratori no. Bisogna creare un percorso formativo, abbiamo bisogno di competenze. Diminuire l’entità del Reddito sarà uno stimolo a darsi da fare. Ho incontrato persone con le card gialle che venivano a farsi l’aperitivo di Stato, quando noi lavoratori ci alziamo alle 6 del mattino: è diseducativo». Ma non crede che la crisi occupazionale del suo settore dipenda dal Rdc: «La maggior parte dei nostri dipendenti è andato in altri settori. Un peccato, perché questo era ed è davvero il mestiere più cool, più creativo. Ed è un settore strategico per il Paese: si comincia da cameriere e si diventa imprenditore. Anche la Meloni faceva la cameriera e oggi è premier».

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