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Ucraina, il giallo dell’esplosione nel cielo di Kiev: «Forse è stato un meteorite. Non è legata a un attacco missilistico»

Il lampo è stato visibile anche in Bielorussia. Nella serata di ieri, la Nasa ha smentito si trattasse di un satellite caduto nel Paese

Si infittisce il giallo sull’esplosione nel cielo di Kiev. Dopo la smentita della Nasa che ha chiarito come nessun satellite “perduto” sia caduto in Ucraina, a provare a dare una spiegazione è il portavoce dell’aeronautica del Paese, Yuri Ignat, secondo cui il lampo che ha illuminato la capitale durante la notte è stato probabilmente causato da un meteorite. «Questo lampo è stato visto anche in Bielorussia. Pertanto, non è stato così facile trovare detriti. Penso che i servizi speciali si occuperanno di questo, ma forse questo corpo, un meteorite, è bruciato nell’atmosfera», ha detto Ignat. Quello che è certo – stando alle parole dell’amministrazione militare di Kiev – è che «l’origine del bagliore non è legato a un attacco missilistico e più in generale all’uso di armi». Saranno gli esperti «a stabilire che cosa è successo esattamente. La cosa più importante è la sicurezza di Kiev e dei suoi abitanti. Non è stato un attacco di missili e la nostra difesa antiaerea non ha sparato», hanno dichiarato le autorità.


Il bagliore bluastro

Nella serata di ieri, mercoledì 19 aprile, il capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina, Serhiy Popko aveva fatto sapere che l’allarme aereo risuonato a Kiev intorno alle 22 era dovuto alla «caduta sulla Terra di un satellite spaziale della National Aeronautics and Space Administration». Dichiarazione, questa, smentita – poche ore dopo l’evento – dalla stessa Nasa che ha chiarito che il suo satellite Rhessi è ancora in orbita: «La Nasa e il dipartimento della Difesa continuano a monitorarlo. Nessun altro satellite della Nasa è rientrato nell’atmosfera oggi», ha concluso il portavoce. Era stata la stessa agenzia spaziale, nelle ore precedenti la segnalazione ucraina del bagliore sopra i cieli della capitale, a far presente che il suo satellite defunto – che ha viaggiato nello spazio per oltre 20 anni registrando oltre 100.000 eventi solari – sarebbe potuto cadere sulla Terra la notte tra mercoledì e giovedì, senza tuttavia poter fornire una precisa localizzazione geografica. L’agenzia spaziale americana aveva, inoltre, sottolineato che la maggior parte del satellite sarebbe andata in fumo nel suo viaggio di ritorno nell’atmosfera, avvertendo però che «alcuni componenti» avrebbero potuto resistere all’impatto. «Il rischio che qualcuno sulla Terra venga danneggiato è basso», con una possibilità su 2.467, aveva informato la Nasa. 


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