Più tasse se non fai figli? La protesta del Partito Gay: «Così Giorgetti discrimina la comunità Lgbtq+»

«Sarebbe discriminatoria in primis per la comunità Lgbt+, che non ha accesso né al matrimonio né alle adozioni»

La proposta di Giancarlo Giorgetti, ribattezzata per sintesi «zero tasse per chi fa figli», continua a suscitare polemiche. Il ministro dell’Economia ha poi definito con più chiarezza, in audizione nelle commissioni Bilancio riunite, l’iniziativa: «Non possiamo tassare allo stesso modo chi è single è chi ha una famiglia con figli perché evidentemente chi ha dei figli ha dei costi e sopporta dei costi che in qualche modo alterano il concetto della progressività del carico fiscale». Un’idea contro la quale si è scagliato oggi, 21 aprile, Fabrizio Marrazzo. Il portavoce del Partito gay ritiene che «un’imposta diversa per i single sarebbe discriminatoria in primis per la comunità Lgbtq+, che non ha accesso né al matrimonio né alle adozioni, e anche quando ha dei figli questi non vengono riconosciuti, proprio per volontà di questo governo». Non solo: Marrazzo, in una nota, sottolinea che contrarre un’unione civile per le persone Lgbtq+, ancora oggi, non è un passaggio facile, poiché «molti rinunciano per evitare discriminazioni».


E ancora: «Anche le coppie Lgbtq+ che si uniscono civilmente rinunciano in molti casi alle ferie previste per l’unione per non informare il proprio datore di lavoro, che le potrebbe discriminare, come abbiamo visto in questi anni». Marrazzo, nel suo comunicato, ricorda l’emendamento che condanna l’Italia, insieme a Polonia e Ungheria, per la «preoccupante retorica antigender di leader e governi», aggiungendo che le tasse differenti per i single ipotizzate da Giorgetti «ricordano la tassa per il celibato del 1927, voluta dal fascismo». E conclude: «Da un lato come persone Lgbtq+ subiamo discriminazioni all’accesso al mondo del lavoro senza una legge che ci tuteli, il governo non ci consente né di avere figli né di riconoscerli, dall’altro ci vuole penalizzare perché non siamo sposati e non abbiamo figli. Questo sa molto di discriminazione. Altra cosa sarebbe per facilitare le adozioni e le nascite dando incentivi a chi ha figli sia come single sia come coppia. Attendiamo di vedere la norma augurandoci che sia più un supporto ai minori che una tassa la celibato».


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