Giorgetti e gli incentivi per la natalità: «Mettere in campo un’azione shock, non possiamo tassare i single come quelli con figli»

Il ministro, nell’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite, ha illustrato alcuni elementi contenuti nel Documento di economia e finanza 2023

Il ministro dell’Economia corregge il tiro sulla proposta «zero tasse per chi fa figli». Sembrava un annuncio, quello di ieri, che si inseriva nell’accesso dibattito sulla denatalità. Ma Giancarlo Giorgetti, audito nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite, afferma: «Non sono così sciocco da pensare che un incentivo fiscale possa produrre un effetto sulla natalità». Non proprio un passo indietro, ma un tentativo di definire meglio l’iniziativa alla quale il leghista sta lavorando: «Dobbiamo mettere in campo un’azione shock, occorre mettere in campo una politica a tutto tondo per eliminare i disincentivi alla natalità». Non tasse zero dunque, ma neppure tasse uguali a prescindere dalla presenza dei figli: «Non possiamo tassare allo stesso modo chi è single è chi ha una famiglia con figli perché evidentemente chi ha dei figli ha dei costi e sopporta dei costi che in qualche modo alterano il concetto, tanto caro a tanti qui presenti, della progressività del carico fiscale».


Migranti e crescita

Il titolare di via XX settembre, illustrando il Documento di economia e finanza 2023 ai parlamentari, interviene anche su un’altra polemica politica della settimana. Questione migranti. Nel Def, pubblicato la scorsa settimana, ha fatto discutere la simulazione che prevede un aumento dei migranti per abbattere più velocemente il debito. Giorgetti spiega, tuttavia, che si tratta di stime «abitualmente contenute nelle simulazioni del programma di stabilità». E aggiunge: «Il miglioramento del saldo migratorio – ipotizzato nel Def – corrisponde in valori assoluti a 75 mila ingressi annui. Un valore analogo a quello deciso dal governo con l’ultimo decreto flussi con il quale si è stabilito che nel 2023 potranno entrare in Italia 82 mila lavoratori non comunitari».


Banche e balneari

Passando a temi macroeconomici, il ministro del governo Meloni dice di temere che «l’incremento dei tassi – da parte delle banche centrali – non sia ancora concluso. E la riduzione dell’inflazione non avviene nel modo auspicato, soprattutto per quanto riguarda l’inflazione core e i beni alimentari. Temo che la frammentazione dei mercati e delle catene di forniture, i colli di bottiglia e quant’altro, non aiutino la discesa dell’inflazione». Il ministro appare più ottimista, invece, sui sostegni a imprese e famiglie: «La riduzione dei prezzi energetici ha consentito di prorogare al secondo trimestre, e in precisi casi di rafforzare, interventi disposti nel primo trimestre dalla legge di Bilancio a sostegno delle famiglie e delle imprese». Chiudendo la riunione con le commissioni riunite, in Senato, Giorgetti rilascia qualche commento alla stampa. Sui balneari, tema caro al suo partito, dichiara: «Ce l’aspettavamo – la sentenza -, non è che sia una sorpresa. Si farà la mappatura. Per altro alcune regioni sono più avanti, altre più indietro. Ma con equilibrio e buon senso». Dal leghista, poi, arriva anche un commento sulla vendita di Ita: «Prima del 24-25 aprile avrete notizie. Credo, dalle notizie che mi danno, che con Lufthansa la trattativa sia molto molto avanzata. Certo è una trattativa complessa, con tante variabili, ma penso di poter dire che a giorni avremo un esito, e io auspico sia favorevole».

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