Scarsa cultura dello sport e abitudini poco sane: l’Italia è al secondo posto nell’Ue per obesità infantile

Il report “Cosi” dell’Oms fotografa una situazione allarmante per il nostro Paese

In Italia 4 bambini su 10 tra i 6 e i 9 anni soffrono di obesità infantile o risultano sovrappeso. Un tasso, pari al 40%, che posizione il nostro Paese al quarto posto, dopo Cipro Grecia e Spagna. Se si considera la sola obesità (escluso quindi il sovrappeso) siamo al secondo posto. Allargando il focus sull’Europa, invece, il tasso scende al 29%. È quanto emerge dal recente report Cosi (Childhood Obesity Surveillance Initiative) dell’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. I ricercatori hanno analizzato 411.000 bambini tra i 6 e i 9 anni in 33 Paesi. «Fotografare l’obesità infantile per noi medici è molto importante perché un bambino obeso ha il 75-80% di probabilità di diventare un adulto obeso. Sarà un peso insostenibile per il Servizio sanitario locale», dichiara Michele Carruba, direttore del Centro studi e ricerche sull’obesità dell’Università La Statale di Milano. Ma la media italiana risulta essere peggiore anche sul fronte di alcuni comportamenti. Il 67% dei bambini del nostro Paese va a scuola in macchina. Mentre la media europea si attesta verso il 50%.


La (non) cultura dello sport: il 94,5% dei bambini non fa sport

Allarmanti anche i dati sull’attività fisica. Il 44,8% degli adulti non pratica adeguata attività motoria. Percentuale che schizza se si prende in considerazione i bambini: il 94,5%. Sono diversi i fattori che pesano su questo fenomeno. Il primo è sicuramente culturale. Il 27%, infatti, non si sente motivato a fare sport, mentre 8 ragazzi su 10 lo fanno solo se lo praticano anche i genitori. Guardando al ruolo dello Stato, l’Italia si posiziona al 16esimo posto nell’Unione europea per spesa pubblica destinata allo sport. Rilevante è anche la carenza cronica di infrastrutture nelle città e lo scarso rinnovamento delle stesse. Scarsa cultura dello sport e sovrappeso e obesità diffusi hanno anche un costo sulle casse dello Stato, stimato a 3,8 miliardi di euro. Basterebbe fare attività fisica per 150 minuti a settimana e si eviterebbero in Europa 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, un milione di casi di diabete di tipo 2 e 400.000 casi di tumori.


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