Omicidio Matteuzzi, la difesa di Padovani vuole far deporre Maria De Filippi: «Può dimostrare che non ci fu premeditazione»

L’avvocato dell’accusato dice che Padovani telefonò a Uomini e donne per partecipare alla trasmissione

La conduttrice televisiva Maria De Filippi potrebbe deporre nel processo sull’omicidio di Alessandra Matteuzzi a Bologna. La donna di 56 anni è stata uccisa il 23 agosto scorso dall’ex compagno, il calciatore 27enne Giovanni Padovani. E il suo avvocato Gabriele Bordoni, racconta il Quotidiano Nazionale, ha chiesto alla Corte d’Assise di sentirla nel processo che comincerà il 3 maggio. Perché il suo assistito ha avuto contatti con la direzione del programma “Uomini e Donne”. Proseguiti fino al giorno dell’omicidio. Secondo il suo avvocato proprio quel 23 agosto Padovani ha telefonato alla trasmissione. E ha chiesto di poter partecipare alle preselezioni per la puntata successiva. Questo, secondo il legale, sarebbe decisivo nel definire la premeditazione del delitto. Perché dimostrerebbe che il 27enne «stava facendo programmi per i giorni successivi». Non avrebbe quindi «premeditato di uccidere Alessandra Matteuzzi quella sera». Ma non è detto che la Corte accetti la teste d’eccezione. Intanto Bordoni ha chiesto un riscontro di quel contatto e del suo contenuto. Sostenendo che se dovesse arrivare potrebbe escludere lui stesso De Filippi dalla lista testi. Il legale annuncia anche che vuole disporre accertamenti sulla capacità di intendere e di volere di Padovani quella sera.


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