Salt Bae massacrato dagli ex dipendenti, le accuse sugli stipendi non pagati e gli insulti: «Un tiranno con l’ossessione per ricchezza ed eccesso»

Una lunga inchiesta pubblicata da Business Insider ha raccolto le testimonianze di nove ex lavoratori ed ex manager di sei ristoranti del mecellaio-imprenditore

Bistecche ricoperte d’oro, 22 steakhouse di lusso in 7 paesi del mondo e pure una Coppa del Mondo alzata dopo la finale dei Mondiali in Qatar vinti dall’Argentina. Ma dietro tutto questo lusso ostentato dallo chef turco Nusret Gökçe, in arte Salt Bae, si cela qualcosa di altro. Una lunga inchiesta pubblicata da Business Insider ha raccolto le testimonianze di nove ex dipendenti ed ex manager di sei ristoranti del mecellaio-imprenditore, noto per lanciare il sale sopra la carne, che lo descrivono come «un tiranno con l’ossessione per la ricchezza e l’eccesso». Un ex barista del ristorante di Mykonos, in Grecia, ha definito Salt Bae «un dittatore», mentre un ex dipendente della steakhouse londinese ha paragonato l’ambiente di lavoro agli Hunger Games: «I membri dello staff non sapevano mai se sarebbero stati licenziati a fine turno», si legge. «Ha sviluppato il complesso di Dio, senza Instagram e la fama non è nessuno». Ma non solo: i dipendenti hanno raccontato come il “dietro le quinte” nasconde una realtà diversa fatta di accuse di furto di stipendio, discriminazioni, violazioni delle leggi sul lavoro e una cultura della paura prevaricante nei confronti delle donne. L’avvocato dell’imprenditore ha invece spiegato, sempre a Insider, che «le accuse formulate» nei confronti del suo cliente «non sono altro che un rimaneggiamento di vecchie cause legali in cui le rivendicazioni sono state contestate e sono state da tempo sistemate. Sfortunatamente, i ristoranti di alto profilo e gli chef famosi sono spesso oggetto di affermazioni false. Nusret ha più di mille dipendenti in tutto il mondo: è un peccato che alcune vecchie cause legali e alcune osservazioni poco lusinghiere debbano oscurare il enorme sforzo per mantenere una forza lavoro di ristorazione globale», ha concluso.


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