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Zelensky all’Aia: «Vogliamo vedere Putin condannato. In Ucraina deve essere l’ultima guerra» – Il video

04 Maggio 2023 - 14:32 Redazione
Il leader di Kiev ha ribadito la necessità di un tribunale speciale per l'aggressione russa. La replica di Mosca: «Un tossicodipendente entusiasta della bomba atomica»

«Vogliamo vedere Vladimir Putin condannato all’Aia». È l’appello del leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, che oggi – giovedì, 4 maggio – ha parlato ai vertici della Corte penale internazionale che a marzo hanno emesso un mandato d’arresto per il presidente russo e la commissaria Maria Alekseyevna Lvova-Belova, con l’accusa di crimini di guerra e deportazione illegale di bambini ucraini. Parlando alla Corte penale internazionale – sul cui edificio per l’occasione è stata issata una bandiera ucraina – Zelensky ha accusato Mosca di 6 mila crimini di guerra solo ad aprile: «Crimini che hanno portato alla morte di 207 civili ucraini, tra cui 11 bambini. Solo ieri a Cherson sono state uccise 23 persone e ferite altre 49», ha detto, elencando i presunti crimini di guerra commessi dalla Russia. «Milioni di attacchi nelle regioni del Donbass, persone uccise durante l’occupazione di Bucha, un campo di filtraggio che Mosca ha allestito nella nostra terra indipendente, prigionieri torturati durante la prigionia russa».

«Tribunale speciale per Mosca, sia l’ultima guerra»

Dopo aver ribadito la necessità di creare un tribunale speciale per rispondere del crimine di aggressione di Mosca, Zelensky – nella sua prima visita ufficiale nei Paesi Bassi – ha sottolineato come sia «ingiusto nei confronti delle generazioni future lasciare problemi che non possiamo risolvere ora», è «sbagliato – continua – che qualcuno abbia paura di dare piena forza alla giustizia: questa è “la guerra che non volevamo, quella che deve essere l’ultima».

La reazione di Mosca

Immediata la reazione di Mosca alla visita del leader di Kiev nei Paesi Bassi, e in particolare alla Corte Penale Internazionale. «Un tossicodipendente entusiasta della bomba atomica», lo ha definito la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova su Telegram. 

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