Droni sul Cremlino, Zelensky risponde alle accuse di Mosca: «Noi non attacchiamo Putin, lo lasciamo al tribunale»

Il presidente ucraino commenta il presunto attentato della scorsa notte: «La Russia non ha vittorie sul campo, ha bisogno di fare mosse inaspettate»

«Noi non attacchiamo Putin, lo lasciamo al tribunale». Così Volodymyr Zelensky risponde alle accuse di Mosca, secondo cui il governo di Kiev avrebbe provato nella notte ad attaccare la residenza del presidente russo al Cremlino. «Noi stiamo combattendo sul nostro territorio difendendo le nostre città e villaggi. Non abbiamo abbastanza armi per poterlo attaccare», ha detto il presidente ucraino oggi in visita a sorpresa a Helsinki, in Finlandia. «La Russia non ha vittorie sul campo e ha bisogno di una motivazione per andare avanti. Questo è ciò che sta accadendo», ha insistito Zelensky. Secondo il presidente ucraino, il presunto attentato a Putin non sarebbe altro che una strategia del Cremlino: «Deve fare mosse inaspettate: tentativi di assassinio, droni a sorpresa. La nostra risposta è semplice: basta attaccarci, basta usare armi, lasciate la nostra terra». Nel corso della conferenza stampa, Zelensky è tornato a parlare anche di un possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato. Il leader di Kiev si è detto «chiaramente consapevole» del fatto di non poter entrare nell’alleanza «mentre la guerra è in corso». Allo stesso tempo, ha ribadito le proprie richieste ai Paesi occidentali: «Vorremmo che, oltre ad aprire le porte, i nostri partner facessero anche dei passi importanti verso di noi. Oggi vogliamo che il sostegno politico in questa direzione sia un invito per l’Ucraina».


EPA/Kimmo Brandt


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