Pavia, blitz della Guardia di finanza: nove arresti per associazione a delinquere e riciclaggio

Nel mirino delle fiamme gialle sono finite una serie di società riconducibili a un pregiudicato calabrese arrestato tre anni fa: sequestrati oltre 15 milioni di euro

Maxi-operazione della guardia di finanza contro le infiltrazioni della criminalità organizzata in Lombardia. Questa mattina le fiamme gialle di Pavia hanno fatto scattare un’operazione che ha coinvolto circa 100 militari nelle province di Milano, Monza Brianza e Crotone. Il risultato è l’arresto di 9 cittadini italiani, di cui sei destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e tre finiti agli arresti domiciliari. L’operazione della guardia di finanza è scattata nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Milano. Nel mirino delle forze dell’ordine sono finite soprattutto una serie di società che gravitano attorno agli interessi economici di un pregiudicato calabrese, arrestato a fine 2019 e risultato vicino alle cosche di ‘ndrangheta dei Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia) e dei Pesci di Rosarno (Reggio Calabria).


Oltre ai 9 arresti, l’operazione di questa mattina ha portato al sequestro preventivo di proventi illeciti per un totale di 15,7 milioni di euro, frutto dell’evasione fiscale accertata dai finanzieri attraverso l’emissione di fatture false per oltre 43 milioni di euro. Nello stesso provvedimento, il gip ha disposto anche il divieto temporaneo di esercitare e ricoprire uffici direttivi per altre sei persone. Tra i nove arrestati, accusati di essere promotori o partecipi del sodalizio criminale, ci sono anche i rappresentanti legali delle aziende coinvolte. Secondo quanto accertato dalla guardia di finanza, le imprese finite nel mirino della Dda figuravano ufficialmente come fornitrici di servizi e manodopera, erano gestite da meri prestanome e non avevano né una struttura organizzativa né uffici veri e propri. La loro attività consisteva semplicemente nell’emissione di fatture per operazioni quasi o del tutto inesistenti. Gli accertamenti hanno portato alla segnalazione all’autorità giudiziaria di 15 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e autoriciclaggio.


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