Scuola, il governo estende l’assicurazione per insegnanti e studenti: varrà anche in gita e nel tragitto da casa

L’annuncio del ministro Valditara: «È una grande novità, garantiamo sicurezza e serenità a studenti, famiglie e lavoratori della scuola»

Il decreto Lavoro, approvato il primo maggio dal governo Meloni, porta una novità anche nel mondo della scuola. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara: «È una grande novità che va nella direzione in cui fin dall’inizio del mio mandato siamo impegnati, garantire sicurezza e serenità a studenti, famiglie e lavoratori della scuola». L’esecutivo ha deciso di estendere la copertura assicurativa per i rischi sia del personale scolastico che degli studenti. Un’assicurazione che non copre soltanto le attività in aula, ma tutto ciò che rientra nell’offerta formativa: gite d’istruzione, attività di formazione professionale, finanche, per i docenti, il tragitto che compiono ogni giorno da casa a scuola. La copertura, in vigore già da oggi, 5 maggio, riguarda anche gli Its. «Con questo intervento si rimuove, finalmente, una disparità di trattamento, risalente nel tempo, equiparando le tutele assicurative per il personale della scuola a quelle per il restante pubblico impiego», aggiunge Valditara. L’intervento eviterà, dunque, un esborso aggiuntivo per le famiglie che, fino ad oggi, dovevano pagare un’assicurazione integrativa per le attività non strettamente legate alla didattica in aula.


Opposizione insoddisfatta

«Dopo le tante proteste di tutte le organizzazioni studentesche e l’annuncio di tavoli di discussione sull’alternanza scuola-lavoro, il governo partorisce una misura minima e insufficiente, inserendo l’assicurazione Inail per docenti e studenti nel decreto Lavoro. Nulla in contrario, la misura era attesa e giusta, ma non risponde in alcun modo al problema di evitare incidenti e infortuni che purtroppo hanno causato la morte di almeno tre studenti». Lo afferma Elisabetta Piccolotti, di Alleanza verdi e sinistra, membro della commissione Cultura e scuola di Montecitorio. Prosegue: «È grave che il governo non abbia ritenuto giusto cancellare l’obbligo di queste attività e riformarle dando centralità alle attività laboratoriali da tenersi in ambito scolastico. Assicurare gli studenti contro gli infortuni non è infatti una politica di prevenzione e purtroppo il decreto lavoro non cambia nulla da questo punto di vista: continueranno ad esserci studenti “al lavoro” in contesti ad alto rischio. Una scelta grave, che continuiamo a contestare».


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