Vincenzo Salemme, la poesia sullo scudetto contro i luoghi comuni su Napoli: «Basta parlare di riscatto: invidiateci, è solo l’inizio»

L’attore in un post in versi prova a smontare il fiume di retorica dopo il trionfo del Napoli in campionato

È quasi un componimento poetico quello pubblicato sui social dall’attore Vincenzo Salemme che a modo suo se la prende con il fiume di commenti apparsi sui media dopo la vittoria del terzo scudetto del Napoli. Analisi e celebrazioni che parlando del riscatto di una città, della simpatia fisiologica dei suoi tifosi visti «attraverso un vetro» neanche fossero in un acquario e via così. Una retorica contro cui Salemme prova a opporsi, con una preghiera in versi.


Vi prego, adesso non dite che lo scudetto è un’occasione di riscatto,
non dite che come festeggiamo noi non sa festeggiare nessuno.
Vi prego, non raccontate la nostra gioia
come fosse una buffa commedia.
Vi prego, non statevene aldilà del vetro a guardarci,
divertiti dal nostro clamore.
Vi prego, non siate felici della nostra felicità
come si è felici quando il meno attrezzato prevale sul forte.
Vi prego non fatelo, non siate così ingenui!
Se volete un consiglio, vi prego, invidiateci.
Perché noi siamo quelli più forti.
Perché noi siamo quelli che hanno avuto tanto,
anzi troppo.
Vi prego, lamentatevi perché siamo i favoriti,
i viziati, i troppo ricchi.
Di sole,
di mare,
troppo cuore, sapore, calore.
Vi prego, non pensate che questo Napoli sia sazio,
non pensate, con un errato senso di superiorità,
che questa squadra allegra e possente
abbia finalmente regalato la gioia a una città dolente.
Vi prego, non fate questo errore perché noi
siamo una città felice.
Da sempre.
State attenti, vi prego, non abbiamo per niente finito.
Noi siamo i campioni d’Italia
e abbiamo appena iniziato!


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