Nuove ombre su TikTok, lo scoop del Wall Street Journal: «Traccia gli utenti che guardano contenuti gay»

La replica della società cinese: «L’accesso ai dati sulla sessualità limitato da diversi mesi»

Per almeno un anno alcuni dipendenti di TikTok sono stati in grado di sbirciare in un elenco di utenti che guardavano contenuti gay sulla piattaforma social. Una raccolta di informazioni private che secondo ex dipendenti di ByteDance citati dal Wall Street Journal ha suscitato diverse lamentele all’interno dell’azienda stessa. Molte società di social media e tecnologia pubblicitaria studiano le caratteristiche dei propri utenti in base al comportamento online, una pratica utilizzata per selezionare i contenuti o gli annunci da offrire. TikTok sarebbe andata oltre, con la profilazione dei contenuti gay. Raccogliendo dati che potrebbero contribuire alla creazione di un elenco di utenti vulnerabili, specie in quelle parti del mondo in cui persone della comunità LGBTQ subiscono molestie e violenze.


La società rassicura: «Salvaguardia della privacy al primo posto»

L’app cinese si difende affermando che la dashboard utilizzata dai dipendenti per accedere negli Stati Uniti ai dati sugli osservatori di contenuti gay è stata eliminata quasi un anno fa. La portavoce di TikTok ha continuato a rassicurare affermando che il social attualmente «non identifica informazioni potenzialmente sensibili come l’orientamento sessuale o la razza degli utenti in base a ciò che guardano» e che «non deduce tali informazioni, perché i dati che rappresentano gli interessi degli utenti non sono necessariamente un segno dell’identità di qualcuno». Secondo la piattaforma quindi gli utenti che interagiscono con contenuti LGBT su TikTok potrebbero non identificarsi come LGBT, «così come ci sono persone a cui piace cucinare contenuti ma non sono panettieri». In una nota diffusa a riguardo la società ha poi ribadito come «la salvaguardia della privacy e della sicurezza delle persone che utilizzano TikTok è una delle nostre massime priorità».


Ma gli ex dipendenti del social network continuano a parlare. Quelli che hanno lavorato altrove nel settore tecnologico affermano che la dashboard che forniva l’accesso per visualizzare i dati era accessibile a più lavoratori di quanto non sia comune su altre piattaforme tecnologiche. Spiegano che anche i dipendenti in Cina avevano accesso ai dati e, «a volte, controllavano le autorizzazioni per chi poteva visualizzare le informazioni». Secondo Klon Kitchen, ex ufficiale dell’intelligence ed esperto dell’American Enterprise Institute, l’attuale struttura proprietaria di TikTok e la legge sulla sicurezza nazionale cinese che richiede alle aziende di soddisfare le richieste di dati del governo rappresentano rischi importanti per gli Stati Uniti in termini di privacy e sicurezza nazionale. «Se un individuo non ha un’identità pubblica riguardo all’orientamento, potenzialmente potrebbe essere usato per metterlo in imbarazzo», spiega, «o il governo cinese può usare quei dati nel contesto della manipolazione».

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