Strage di Piazza della Loggia, il governo non sarà parte civile. E’ la prima volta

L’istanza è stata presentata tardivamente e, secondo il gup, Palazzo Chigi non poteva non sapere dell’inizio dell’udienza

La presidenza del Consiglio non sarà parte civile nell’eventuale nuovo processo per la strage di Piazza Loggia, a Brescia. Nel corso dell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’attentato avvenuto il 28 maggio 1974, il gup ha respinto la costituzione di parte civile della presidenza del Consiglio dei Ministri, che aveva presentato istanza in ritardo rispetto a quando l’udienza ha preso il via. Il gup ha accolto l’eccezione della difesa dell’imputato, che si è opposta alla tardiva costituzione di Palazzo Chigi. È la prima volta che in tutti i procedimenti sulla strage la Presidenza del Consiglio è fuori. Per la giudice Francesca Grassani la presidenza del consiglio non poteva non sapere dell’inizio dell’udienza e quindi mancherebbe il presupposto della causa di “forza maggiore” per la richiesta tardiva e dunque l’istanza è stata respinta. «La decisione della giudice di estromettere la Presidenza del Consiglio è corretta perché la costituzione è stata tardiva», ha spiegato l’avvocato Federico Sinicato, legale di parte civile per i familiari delle vittime nell’udienza preliminare a carico di Zorzi.


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