Carmagnola, fingevano di essere “addetti all’acquedotto” e rapinavano gli anziani in casa: tre arresti nel Torinese

I tre arrestati si fingevano tecnici ed entravano nelle case degli anziani e delle persone fragili per poi derubarli di denaro e beni preziosi per poi darsi alla fuga. Almeno 16 episodi contestati non solo in Piemonte, ma anche in Lombardia ed Emilia Romagna

Si fingevano “tecnici dell’acquedotto” per derubare denaro e beni preziosi ad anziani e soggetti deboli e soli in casa. Tre persone sono state arrestate oggi a Carmagnola, in provincia di Torino, con l’accusa di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in casa. Le vittime erano prevalentemente soggetti deboli e persone anziane. Orlando Laforè e i suoi due figli, Bruno e Alessandro Massa, sono stati arrestati dai Carabinieri dal Nucleo Investigativo di Asti, supportati dal personale del Comando Provinciale di Torino, del 1° Reggimento “Piemonte” di Moncalieri e dai militari delle Compagnie di Villanova d’Asti e Canelli, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Asti, su richiesta della Procura della Repubblica. Nel corso della conferenza stampa, il colonnello Vittorio Balbo ha spiegato che i tre costituivano «una banda di veri e propri predoni, che usciva la mattina con l’obiettivo di colpire anziani, ma non disdegnavano di perpetrare anche altri reati non solo in Piemonte, ma anche in Lombardia e Emilia Romagna». Il comandante del reparto operativo, Armando Laviola, ha aggiunto: «È stata un’attività particolarmente complessa anche perché questi soggetti disponevano di automobili estremamente veloci, in gradi di arrivare a 230 km orari e pertanto, per tutelare la sicurezza degli altri utenti della strada, in alcune occasioni abbiamo optato per lasciarli andare». Al termine delle operazioni, i tre arrestati sono stati portati alla Casa di Reclusione di Asti.


Le indagini e la tecnica del “finto addetto dell’acquedotto”

L’inchiesta è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Asti che, attraverso l’incrocio delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, pedinamenti e altre attività, hanno permesso di identificare i tre presunti responsabili delle rapine. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, i tre avevano messo in piedi un metodo consolidato per poter accedere in casa delle vittime, presentandosi alla porta come presunti tecnici dell’acquedotto. Una volta fatti accedere nelle case, ingannavano le vittime, sottraendo loro denaro e beni preziosi, per poi darsi alla fuga su un’Alfa Romeo Giulietta truccata, per aumentarne le prestazioni. Sono almeno 16 gli episodi contestati ai tre, ma gli investigatori non escludono che possano essere responsabili di altri reati, principalmente commessi tra il settembre 2022 e il gennaio 2023. In alcuni dei 16 episodi contestati, inoltre, i tre avrebbero utilizzato anche sostanze urticanti contro le vittime, per aumentare lo stato di vulnerabilità delle vittime.


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