La bufala del testo scolastico che “normalizza” le fantomatiche scie chimiche ai bambini

Ancora una volta le fantomatiche scie chimiche vengono confuse con il cloud seeding

Sta tornando in circolazione tra le condivisioni Facebook una vecchia bufala i cui precedenti risalgono almeno al 2015, quella del testo scolastico per bambini che confermerebbe indirettamente la veridicità della teoria del complotto delle Scie chimiche. Il libro in sostanza cercherebbe di indorare la pillola, normalizzando il fenomeno anziché smentirlo.

Per chi ha fretta:

  • I credenti delle “scie chimiche” tendono a confondere il fenomeno delle scie di condensazione con la tecnica del cloud seeding.
  • Le scie di condensazione non si formano a comando; possono costituirsi a seguito del passaggio di qualsiasi velivolo a motore; se persistono le giuste condizioni di temperatura, pressione e umidità nello spazio in cui passa il mezzo, e se lo stesso contribuisce a modificarle.
  • Il cloud seeding è un fenomeno voluto, consiste infatti nel rilasciare determinate sostanze con appositi velivoli, allo scopo di influire sulle precipitazioni in una ristretta area.

Analisi

Nella priva versione della bufala, riportata otto anni fa da un allora noto sito di fake news, si parlava già di una tattica volta ad «addolcire un po’ l’argomento, farlo studiare a scuola e il gioco è fatto». Nelle condivisioni attuali il messaggio di fondo è uguale:

Si chiama indottrinamento, partono proprio dalle scuole con la narrativa che tutto ciò sia normale.

Ma la parte del testo in oggetto non c’entra niente con la teoria delle Scie chimiche, ovvero l’idea che degli aerei di linea rilascino scie persistenti nel cielo per chissà quali scopi:

Oggi, per ottenere la pioggia, i piloti del servizio meteorologico volano sopra le nuvole e spargono speciali sostanze chimiche che fanno gelare le minuscole gocce d’acqua delle nuvole e le trasformano in pezzetti di ghiaccio così pesanti che cadono. Quando i pezzetti di ghiaccio, cadendo, passano attraverso l’aria calda, si sciolgono in grosse gocce d’acqua: ecco dunque la pioggia!

Si parla della tecnica del cloud seeding (inseminazione delle nuvole), non delle scie di condensazione. Il primo fenomeno è prodotto scientemente, il secondo invece non è voluto da chi pianifica le rotte dei voli civili o militari. Riportiamo di seguito quanto avevamo già riportato per spiegare il funzionamento (per la verità pionieristico e incerto) di questa tecnica:

Dal momento che sappiamo come si formano le precipitazioni atmosferiche, da decenni esistono studi sulla possibilità di inseminare le nuvole. Il primo a suggerirlo è stato l’ingegnere tedesco Louis Gathmann nel 1891. Il primo studio di rilievo è apparso nel 1947 sul Journal of Applied Physics. Il principio di base è quello di irrorare delle sostanze in grado di generare a contatto con l’umidità atmosferica dei cristalli di ghiaccio. Si possono usare dei sali, come lo ioduro d’argento. Negli Emirati Arabi Uniti queste sostanze vengono sprigionate mediante dei droni. Per ironia della sorte i limiti di queste tecniche dimostrano proprio che i teorici delle scie chimiche si sbagliano. Infatti tutt’oggi i risultati sono incerti – e stiamo parlando di determinare il tempo atmosferico in zone limitate -, figuriamoci quanto sarebbe difficile e dispendioso applicare queste tecniche per il clima.

Conclusioni

Il vecchio testo scolastico in oggetto non cerca di normalizzare le Scie chimiche, le quali sono il modo in cui i complottisti distorcono il fenomeno innocuo delle scie di condensazione. Il cloud seeding invece si è ben altro fenomeno. Non si comprende per tanto perché un testo scolastico dovrebbe normalizzare l’inseminazione delle nuvole.

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