La rete cellulare è claudicante. La connessione a internet va meglio: tramite Whatsapp, siamo riusciti a metterci in contatto con il sindaco di Faenza, una delle città più colpite dal cataclisma che si è abbattuto sull’Emilia-Romagna. Massimo Isola racconta a Open i momenti più drammatici che ha vissuto la sua comunità. Ha passato le scorse notti in Comune per amministrare l’emergenza. Un’emergenza alla quale, con le risorse a disposizione, era impossibile rispondere in modo differente: «I danni ai beni materiali erano inevitabili, ma con più uomini delle forze dell’ordine e luoghi dove ospitare le persone da evacuare forse…». Una frase ipotetica che resta sospesa. La catastrofe, spiega il sindaco nella videointervista, trasmette due grandi temi sui quali la classe politica deve interrogarsi e intervenire: come implementare nuove infrastrutture per la messa in sicurezza del territorio e quante risorse investire per immaginare nuovi sistemi di risposta alle emergenze di questo tipo. E conclude con un «te’ bota», che dal romagnolo potrebbe essere tradotto in italiano con un «non arrendiamoci».
La videointervista integrale
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