Clima, l’allarme degli scienziati: entro il 2027 la Terra potrebbe essere più calda di 1,5°C sui livelli preindustriali – Il rapporto

Un rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale punta il dito contro le emissioni umane: nei prossimi cinque anni ci sarà al 98% quello più caldo della Storia

Gli scienziati mettono in allerta: entro il 2027 è probabile che il pianeta superi per la prima volta la soglia di riscaldamento globale di 1,5°C in più rispetto ai livelli pre-industriali. A denunciarlo è l’ultimo report dell’Organizzazione meteorologica mondiale, che punta il dito contro le emissioni dovute alle attività umane e mette l’accento sulla pericolosità del fenomeno. Un segnale preoccupante che mette in luce come il riscaldamento globale stia accelerando sempre di più, e che arriva proprio nei giorni in cui, l’Italia piange nove morti ed è costretta a rimboccarsi le maniche per i danni ingenti provocati dall’eccezionale ondata di precipitazioni sull’Emilia-Romagna. La cifra di +1,5°C sui livelli preindustriali (1850) è da tempo oramai il simbolo dei negoziati globali sul cambiamento climatico. I paesi che hanno siglato l’accordo di Parigi del 2015 avevano infatti concordato di «focalizzare gli sforzi» per limitare l’aumento della temperatura globale oltre gli 1,5°C. Superare quell’asticella significherebbe andare incontro a pesanti ondate di calore, tempeste sempre più intense e incendi. E mettere ancora più in pericolo la vita umana.


Grafica Bbc

Cosa dicono i dati

L’attuale probabilità che si superi per la prima volta la fatidica soglia è considerata del 66%. Dal 2020 l’Organizzazione meteorologica mondiale fornisce una stima delle possibilità di superamento della soglia. All’epoca aveva previsto che ci fosse meno del 20% di probabilità di superarla nei prossimi cinque anni. Finché nel 2022 è aumentata al 50% e ora è balzata attorno ai due terzi del calcoli delle probabilità. Inoltre, gli esperti considerano a questo punto quasi certo (98% di probabilità) che nei prossimi cinque anni – dal 2023 al 2027 – vi sarà quello più caldo mai registrato, per l’effetto combinato del riscaldamento globale di origine antropica e dell’instaurarsi di El Niño, il fenomeno climatico periodico legato al riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico tropicale centrale e orientale. «È la prima volta nella storia umana che ci siamo avvicinati così tanto», commenta Adam Scaife, responsabile delle previsioni a lungo termine presso il Met Office, l’ente che raccoglie i dati dalle agenzie meteorologiche e climatiche di tutto il mondo. «Penso che sia forse la statistica più cruda, ovvia e semplice che abbiamo nel rapporto», chiosa.


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