Torino, Roccella contestata al Salone del Libro: sit-in di Extinction Rebellion e Non una di meno. Salta la presentazione – Il video

La ministra ha chiesto un confronto pubblico: una militante è salita sul palco e ha letto un comunicato

Non è andata a buon fine la presentazione del libro ‘Una famiglia radicale’ all’Arena Piemonte del Salone di Torino, che è stata interrotta da attivisti di Extinction Rebellion e dalle femministe di ‘Non una di meno’. Il testo infatti è firmato dalla ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella. Proprio appena quest’ultima aveva preso la parola sul palco, i contestatori hanno cominciato a urlare slogan e si sono seduti per terra nella sala. Le accuse, in particolar modo, riguardavano la politica del Governo sugli investimenti a combustibili fossili e la restrizione del diritto all’aborto. I militanti erano seduti tra il pubblico, e di fatto hanno impedito alla ministra di presentare il libro. «Un’occasione di dibattito sprecata. Non è un bel segnale per la democrazia», ha commentato l’editore Florindo Rubbettino. Aggiungendo: «Il libro di Eugenia Roccella è anche il racconto di una vita spesa per i diritti civili, delle donne e per la libertà. Le è stato impedito di parlare nonostante lei abbia dato una lezione di stile facendo parlare i contestatori». La Digos della Questura di Torino ha già identificato quindici persone.


«State manifestando pacificamente, adesso cercate un dialogo»

I contestatori hanno esposto cartelli con varie scritte: ‘Fuori lo stato dalle mie mutande’, ‘Sul mio corpo decido io’. La ministra, però, ha chiesto un confronto pubblico, chiedendo alla polizia di non allontanare nessuno: una militante è salita sul palco e ha avuto l’occasione di leggere un comunicato. Parole che la ministra ha commentato affermando: «Volevo un dialogo, tu hai fatto solo un intervento». Poi si è rivolta agli altri manifestanti che hanno interrotto l’evento: «Lottate contro l’utero in affitto insieme a noi – ha detto la ministra – contro la mercificazione del corpo delle donne, lottate contro un mercato razzista dove i figli delle donne nere costano meno di quelle bianche».


Il parapiglia ha portato a intervenire anche il direttore uscente del Salone, Nicola Lagioia: «È un gioco democratico e la democrazia contiene anche la contestazione per cui non perdiamo questa occasione di dialogo. Mandate un vostro delegato a discutere con la ministra. Anche in politica si fa così. State manifestando pacificamente, adesso cercate un dialogo». Invito che i manifestanti non hanno raccolto, ribattendo senza abbandonare le postazioni: «Se la ministra non ascolta le nostre richieste neanche noi vogliamo ascoltare quello che dice lei». Ha raggiunto il posto anche la deputata di FdI, Augusta Montaruli, che più che con gli attivisti se l’è presa con Lagioia, chiedendogli: «Vergogna, come fai a dire che questa è una manifestazione pacifica?».

Foto copertina: Repubblica Torino

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