Sant’Anastasia, si sono costituiti i due ragazzi accusati di aver sparato in piazza ferendo una bimba. Hanno 17 e 19 anni

I due sono ora in stato di fermo: le accuse a loro carico sono di tentato omicidio e porto illegale di armi

Sono entrambi in stato di fermo i presunti autori della sparatoria contro le vetrine di una bar di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, nella quale sono rimasti accidentalmente feriti una bambina di 10 anni e i suoi genitori. Nel pomeriggio di oggi è stato fermato infatti un ragazzo di 19 anni, con le accuse di tentato omicidio e porto illegale di armi in concorso. Il giovane, che risponde al nome di Emanuele Civita, è stato individuato dai Carabinieri grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ad alcune testimonianze. Secondo i primi riscontri, avrebbe precedenti per detenzione di armi e stupefacenti. Suo padre, Fabio, nel 2014 fu raggiunto da un provvedimento cautelare in quanto ritenuto affiliato al clan camorristico D’Avino operante sul territorio di Somma Vesuviana. Il ragazzo non era presente in casa quando i militari lo hanno raggiunto lì, ma si è costituito in un secondo momento. In serata si è poi costituito anche l’altro ragazzo che con Civita avrebbe sparato nella piazza di Sant’Anastasia. Si tratta di un 17enne, che si è costituito dai carabinieri accompagnato dal suo avvocato.


La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto ricostruito, i due ragazzi sarebbero stati allontanati dal locale poco prima della sparatoria. Poi, a bordo di uno scooter, sarebbero passati due volte davanti al bar: la prima ostentando un revolver e un mitra con atteggiamento aggressivo, la seconda esplodendo 10 colpi contro le vetrine del locale, davanti al quale stava mangiando un gelato la bambina rimasta coinvolta nell’episodio.


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