«Era brilla ma consenziente»: così le amiche parlano della ragazza dello stupro di Capodanno a Primavalle

Le testimonianze nel processo per violenza sessuale. E le discrepanze con le chat

Le amiche della ragazza che ha accusato gli amici di averla stuprata a Primavalle durante una festa di Capodanno non le credono. Patrizio Ranieri è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale. Ma le testimoni di quel 31 dicembre 2020 dicono che la ragazza aveva bevuto ma non era ubriaca. L’udienza si è svolta ieri. «La nostra amica aveva bevuto ma non era brilla», dicono le prime due. Tra loro anche quella che la ospitava a casa dei genitori. «Siamo arrivate ben prima di cena ed è stata lei a prendere per mano Patrizio Ranieri. Lo stesso è avvenuto con Flavio Ralli (uno degli altri due accusati). Che è stato chiamato insieme alla sua fidanzata per un rapporto a tre», ha aggiunto durante la testimonianza.


Il terzo accusato si chiama Claudio Nardinocchi. Le due amiche hanno aggiunto che hanno detto a lei di tornare a casa con loro ma la ragazza è rimasta in casa. Poi ha parlato Simone Ceresani, ovvero il nipote dell’ex premier Ciriaco De Mita. Ha detto che avrebbe ricavato 80 euro dalla cessione di droga. E che non sa se la presunta vittima ne ha assunta. «L’ho vista bere, era brilla ma non ha perso lucidità», ha sostenuto. «La ricordo sempre sulle sue gambe», ha aggiunto. Il racconto fa a pugni con le risultanze delle chat. Come gli audio che la stessa ragazza invia alle amiche: «Tutte le pischelle morte praticamente», dice la ragazza lamentandosi invece che la vittima per tutta la sera le stava vicina. «Quando stava sopra le prime volte… uno la stava a stuprà, l’ha menata, so successe troppe cose, ti stava così appiccicata per questo», risponde l’amica.


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