Il nuovo liceo, il Nutrinform Battery e il fondo da 1 miliardo: cosa c’è nel ddl Made in Italy

Nelle intenzioni del governo, il liceo del Made in Italy dovrà «promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana»

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sul Made in Italy. Come anticipato dalla bozza del ministero guidato da Adolfo Urso, che oggi è arrivata a raccogliere 50 articoli, nel testo finale sono stati inclusi l’istituzione di un fondo nazionale per promuovere l’industria del fatto in Italia, del valore iniziale di un miliardo di euro destinato alla modernizzazione delle principali filiere nazionali. Ad esempio con «l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione; misure di sostegno per l’imprenditoria femminile». Si legge anche della creazione di un liceo del Made in Italy così come di una giornata dedicata da fissare il 15 aprile per «celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione». Non manca, poi l’annunciato sistema Nutrinform Battery da applicare alle etichette dei prodotti alimentari. Il tutto viene inserito in un contesto di protezione delle filiere strategiche nazionali, promozione del Made in Italy e tutela dei prodotti del nostro Paese. Andiamo con ordine.


Il liceo del Made in Italy e la formazione

Il nuovo indirizzo di scuola superiore, nelle intenzioni del governo, dovrà «promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana». L’obiettivo è farlo in un percorso in nel quale gli studenti imparino «competenze storico-giuridiche, artistiche, linguistiche, economiche e di mercato idonee alla promozione e alla valorizzazione dei singoli settori produttivi nazionali». Il tutto verrebbe declinato in maniera specifica, «tenendo conto delle specifiche vocazioni dei territori». Ma non si tratta dell’unico metodo di formazione previsto. Nel testo approvato oggi si legge anche di dell’istituzione «della Fondazione “imprese e competenze”», con la quale di punta a «promuovere il raccordo tra le imprese e i licei» oltre a gestire «l’Esposizione nazionale permanente del Made in Italy». Inoltre, si prevede la possibilità per i datori di lavoro di assumere pensionati per massimo 24 mesi affinché questi facciano da tutor a neo assunti. Per questi ultimi, i datori di lavoro sarebbero esentati dal versare i contributi.


Nutrinform Battery e alimentazione

Con la dicitura «NutrInform Battery» si intende «il sistema di etichettatura nazionale per il corretto utilizzo delle indicazioni nutrizionali dei prodotti alimentari». Nello stesso ambito rientra anche «la certificazione di qualità a favore della ristorazione italiana all’estero» che punta a limitare la contraffazione, così come il fondo «per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande». la valorizzazione della biodiversità, delle pratiche tradizionali e del paesaggio rurale. Lunga è la lista di interventi per favorire l’agroalimentare Made in Italy. Per questi prodotti, così come per tutti quelli provenienti dall’industria del nostro Paese si propone di adottare un «contrassegno ufficiale».

Protezione del Made in Italy

Il disegno prevede una «ricognizione dei prodotti industriali e artigianali tipici, radicati in una specifica zona geografica». Per questi devono essere adottati «disciplinari di produzione con la costituzione di associazioni di produttori per la valorizzazione dei prodotti». Gli spostamenti dei prodotti verranno tracciati «tramite l’istituzione di un catalogo nazionale con i requisiti fissati dall’European Blockchain Service Infrastructure (EBSI)». Per combattere la contraffazione – contro cui viene aumentato il valore delle sanzioni e si promuove la collaborazione con la giustizia dei Paesi stranieri – si punta a garantire la specializzazione dei magistrati formandoli sul tema. Inoltre «per velocizzare e semplificare le operazioni di distruzione della merce contraffatta sequestrata», «si modificano il Codice penale e il Codice di procedura penale, per punire anche coloro che detengono per la vendita prodotti contraffatti».

Istituti culturali

Nel testo si legge anche della «possibilità per gli istituti e i luoghi della cultura di registrare il marchio che li caratterizza» oltre che della introduzione della definizione di «imprese culturali e creative», che dovranno essere registrate a un apposito albo per godere di un fondo presso il Ministero che rientra nel «Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative». Inoltre, si prevedono forme di supporto per il settore fieristico.

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