Pnrr, a giugno verifica della Commissione Ue su modifiche. Meloni: «Garantire che risorse arrivino a terra»

Il governo italiano intende «formalizzare la proposta complessiva di revisione del Piano entro agosto 2023», si legge nella relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano nazionale ripresa resilienza

«Il nostro obiettivo è chiaro: ottimizzare al meglio l’occasione che arriva dal Pnrr, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra». Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, introducendo a Palazzo Chigi la relazione semestrale alle Camere sullo stato di attuazione del Piano nazionale ripresa resilienza. Per la presidente del Consiglio, l’esecutivo «continuerà a lavorare, d’intesa con la Commissione europea, non solo per conseguire i prossimi obiettivi semestrali ma per dare piena attuazione a tutto il Piano, che è e continuerà ad essere uno strumento cruciale per la crescita, l’innovazione e lo sviluppo dell’Italia», ha concluso. La cabina di regia in corso a cui partecipano i ministri del Governo Meloni insieme agli enti locali, è presieduta dal ministro del Pnrr, Raffaele Fitto, che ha sottolineato come nella seconda metà del mese di giugno «si terranno incontri tecnici con i servizi della Commissione Ue per verificare l’ammissibilità delle richieste di modifica e/o riprogrammazione».


Le misure oggetto di riprogrammazione

«Le misure che saranno oggetto di riprogrammazione – si legge nella relazione – sono quelle che hanno registrato: notevole ritardo nella fase di avvio; rilevante incremento dei costi a causa dell’inflazione e della mancanza di materie prime; estrema parcellizzazione degli interventi; difficoltà di natura normativa, attuativa e autorizzativa che non consentono di realizzare gli interventi nei tempi e nelle modalità previste». Per tutti gli interventi, invece, che non rispetteranno i tempi e le condizioni previste dalle disposizioni nazionali ed europee «il Governo intende riprogrammarli, d’intesa con le singole amministrazioni responsabili, nell’ambito di altre fonti di finanziamento nazionali disponili a legislazione vigente a partire da una riprogrammazione del Piano nazionale complementare. – si legge ancora nella Relazione – Analogamente per alcuni interventi di carattere strategico nazionale coerenti con le priorità e le finalità del Pnrr potranno essere salvaguardati ponendoli a carico della programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali e del Fondo Sviluppo e coesione 2021-2027 in relazione agli obiettivi temporali di spesa».


Entro agosto 2023 la proposta formale di revisione alla Commissione

Il governo italiano intende, però, – si legge nel report semestrale del Piano – «formalizzare la proposta complessiva di revisione del Piano entro agosto 2023, in linea con quanto previsto dal Regolamento 2021/241». Appena decise le modalità e i termini per la revisione del Piano, «il Governo – si legge nella relazione semestrale – presenterà al Parlamento il quadro aggiornato delle proposte di revisione, prima della trasmissione ufficiale alla Commissione europea». Il traguardo da raggiungere è chiaro: il Piano dell’Italia è il più consistente d’Europa con i suoi 191,5 miliardi di euro e 527 obiettivi da raggiungere e «l’obiettivo comune come più volte ribadito è quello di assicurare la piena realizzazione del Piano e soprattutto assicurare il raggiungimento di tutti gli obiettivi qualitativi e quantitativi previsti», conclude Fitto. Intanto domani – giovedì 1 giugno – si terrà un incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i vertici della Corte dei Conti in merito agli emendamenti con i quali il governo vuole cambiare i poteri di controllo dei giudici contabili sul Pnrr.

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