Rinviato a giudizio l’uomo che ha rubato le ceneri di Elena Aubry, morta sull’Ostiense a 26 anni

Avrebbe portato via altre 350 foto di donne defunte, sempre con lo stesso modus operandi

Elena Aubry aveva ventisei anni quando, nel maggio del 2018, morì in moto sull’Ostiense. Per l’incidente, un ingegnere è già stato condannato a scontare 2 anni di carcere, mentre altri 7 funzionari pubblici sono stati rinviati a giudizio: le condizioni della strada sono state definite «vergognose» dalla Procura. Mentre l’attenzione era sul procedimento in corso, però, un uomo di 52 anni, Marco Conocchia, ha rubato le ceneri di Elena dal cimitero del Verano. Al momento dell’arresto, come riporta Repubblica, avrebbe dichiarato ai carabinieri: «Cerco la donna dei miei sogni, il mio amore». Una «ricerca» che non si è limitata a Elena: l’uomo avrebbe infatti rubato altre 350 foto di donne defunte, sempre con lo stesso modus operandi.


Si introduceva nel cimitero con la scusa di sfamare i gatti o trovare un parente defunto, poi sottraeva ceneri e immagini. E le incorniciava all’interno della sua abitazione. «Per me è come una droga, non riesco a fermarmi», aveva spiegato. Teneva anche un diario in cui annotava il giorno e l’oggetto del furto. Tra quelle pagine, c’è anche il nome di Elena: «4.3.20 Presa Elena Aubry. Nata 28.10.1992. Morta 6.5.2018». Conocchia adesso è stato rinviato a giudizio, con le accuse di vilipendio di cadavere, violazione di sepolcro, sottrazione, distruzione e occultamento di cadavere. Il processo avrà inizio nel marzo del 2025.


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