Alessandro Impagnatiello resta senza avvocato, il difensore lo lascia dopo il colloquio in carcere: «È sempre più angosciato»

Alla domanda se il 30enne abbia detto al gip dove si trova il coltello usato per l’omicidio, il legale ha risposto “sì”, aggiungendo che si troverebbe nell’abitazione della coppia

Il difensore di Alessandro Impagnatiello, l’avvocato Sebastiano Sartori, rinuncia al mandato. «È stata una questione fra me e il mio assistito», ha detto il legale dopo aver depositato l’atto di rinuncia in Procura a Milano. Il trentenne che ha assassinato la sua compagna 29enne Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, sarebbe «in uno stato di angoscia, che sta venendo fuori sempre di più», ha continuato Sartori, confermando inoltre che il barman ha indicato agli inquirenti che l’arma del delitto, il coltello usato per uccidere la fidanzata, si troverebbe nell’abitazione della coppia. Nella giornata di oggi, lunedì 5 giugno, Sartori – prima di rinunciare all’incarico – ha fatto visita al 30enne al carcere di San Vittore. Durante il colloquio tra i due, Impagnatiello ha escluso che qualcuno possa averlo aiutato nell’omicidio della fidanzata. «La presenza di complici lui la esclude. I dubbi degli investigatori dovete chiederli a loro», aveva detto il legale ai microfoni Rai. Nel frattempo, l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano è stata fissata per venerdì, mentre sono attesi per la giornata di domani 6 giugno ulteriori rilievi scientifici nella casa in cui è stata uccisa la ragazza e nel luogo in cui è stato ritrovato il corpo, un’area verde abbandonata a Senago, nel Milanese.


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