«Articolo 1 è stata una casa rifugio per tanti. Così come l’Anpi e altre associazioni. Oggi il nuovo Pd deve diventare casa per quelle persone e quelle mobilitazioni: oggi è il giorno di un ricongiungimento familiare. Finisce una storia ma solo perché ne inizia un’altra. Facciamo insieme ciò che in questi anni abbiamo sognato di fare». Sono le parole di Elly Schlein intervenendo all’assemblea di Articolo 1 alla ex Whirlpool di Napoli. La segretaria del Pd è stata accolta da un lungo applauso e dall’abbraccio del segretario di Articolo 1, l’ex ministro Roberto Speranza, che ieri ha annunciato lo scioglimento del partito: «Sono stati anni non facili, ho dato l’anima della funzione molto delicata di ministro della Salute, sono orgoglioso del lavoro fatto al governo, ho servito il mio paese con disciplina e onore. Articolo 1 oggi smette di essere un partito politico. Dobbiamo guardare con fiducia al futuro. E il nostro investimento sarà tutto rivolto a dare forza al nuovo Pd». E a rientrare nel Pd ci sarà anche l’ex segretario Pier Luigi Bersani, che ha annunciato: «Da semplice iscritto ci sarò anche io».
L’agenda-Schlein: sanità, salario minimo e addio stage gratuiti
La leader dem, parlando di Roberto Speranza, ha detto: «Ha affrontato una pandemia sconosciuta, a mani nude, tutelando i valori fondamentali, nel pieno solco della costituzione, grazie Roberto. Lo hai fatto non rinunciando a mettere il segno più all’investimento alla sanità pubblica». Schlein, nel corso del suo intervento, ha sottolineato che non ci deve essere nessuno che guardi dall’alto in basso chi si iscrive oggi: nessuno che trovi una porta di un circolo chiusa. Su lavoro, tasse, sanità e altri temi: la destra fa la destra, noi dobbiamo ricominciare a fare la sinistra». La segretaria dem ha posto l’accento sulla questione del salario minimo, sottolineando che «è necessario, perché sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro», così come ha ribadito che tra le priorità del Pd c’è l’«abolizione degli stage gratuiti, che non permettono di costruire alcun percorso».
L’attacco al governo su natalità, il diritto alla casa e allo studio
Schlein, nel corso del suo intervento, ha dichiarato: «Io mi metto nei panni di quelle giovani e di quei giovani che hanno contratti che durano un mese e non sanno se ce l’avranno ancora il giorno dopo: non voglio più sentire un politico che li prenda in giro perché escono tardi di casa. E non voglio più sentire nessuno che chieda loro un contributo a sfidare la denatalità se prima non ci occupiamo del diritto alla casa e del diritto all’abitare delle persone, come le studentesse e gli studenti, che vedono sacrificato anche il diritto allo studio, con i prezzi degli affitti che sono cresciuti del 30% negli ultimi 7 anni: hanno ragione a protestare». E la segretaria dem incalza: «Questo governo che dimostra tutto il suo astio verso i poveri anziché contrastare la povertà ha cancellato 330 milioni di supporto per l’affitto, e ha cancellato anche il supporto all’affitto che era presente nel reddito di cittadinanza: che cos’hanno contro i poveri? Ce lo devono spiegare, perché io ho l’impressione che vivano in un altro Paese, se non si rendono conto di come la pandemia abbia aumentato il disagio, la povertà e le diseguaglianze».
L’apertura ad alleanze con altre forze di opposizione
E dopo il flop alle Comunali, rivolgendosi agli altri partiti di opposizione, la segretaria del Pd ha sottolineato che i dem continueranno «a essere una forza massimamente unitaria, ma non lo possiamo essere da soli: quando perdiamo, ahimè, non perdiamo da soli, ma noi ci prendiamo la nostra responsabilità, anche gli altri lo facciano». E concludendo, Schlein ha aperto le porte al dialogo, incalzando gli altri partiti d’opposizione: «Non riusciremo a costruire un’alternativa alla destra se facciamo prevalere le differenze invece di mettere al centro le tante cose in comuni che abbiamo con le altre forze dell’opposizione».
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