Kataleya, la bimba scomparsa dall’hotel Astor a Firenze: «Abbiamo litigato con delle persone, so che è in pericolo»

La madre Katherine ha parlato ai carabinieri delle liti nello stabile. Il marito è in carcere. La telefonata: «Ho io la piccola»

La madre di Kataleya Mia Chicllo Alvarez, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze, dice che la sua famiglia ha litigato con qualcuno. Ai carabinieri ha segnalato «chi può averla presa», ha detto ieri ai tg. Si tratta di un’altra famiglia di origine peruviana che abita al terzo piano del palazzo occupato nel quartiere periferico di Novoli. Dove prima si trovava l’hotel Astor. «Abbiamo litigato con delle persone. Volevano occupare le nostre stanze, ai carabinieri ho fatto i loro nomi», dice Katherine a Il Resto del Carlino. «Ci siamo barricati dentro. C’è stata una rissa, un uomo ubriaco è volato dalla finestra. Hanno provato a dare la colpa a mio fratello ma lui non c’entra niente. È caduto da solo». Poi la frase: «Qualcuno l’ha presa e l’ha portata via. So che Kata è in pericolo. Non se la devono prendere con lei. Questi sono problemi dei grandi». La polizia fa sapere che per ora non ci sono riscontri alle accuse.


Lo stabile occupato in via Maragliano 100

La madre della bambina si riferisce a un episodio accaduto nelle scorse settimane. La famiglia del fratello di Katherina aveva avuto una lite con altri occupanti. I vicini si sono presentati armati e in quella circostanza un giovane dell’Ecuador era caduto dal primo piano senza conseguenze. «Non voglio pensare che siano stati loro, non possono essere arrivati a tanto», sostiene oggi lei. Alcune telecamere hanno inquadrato la bimba mentre si affacciava all’interno del palazzo: «Ma poi è rientrata», replica la madre. C’è una seconda uscita laterale nello stabile occupato in via Maragliano 100: «La mia bambina non ci sarebbe andata mai da sola. Lo sa che è occupata da un uomo e avrebbe avuto paura. È possibile che sia uscita da lì solo se fosse stata con qualcuno». Nella notte di ieri è arrivata una segnalazione su un avvistamento della bimba in via Pistoiese. Si è rivelata falsa.


La telefonata

Una telefonata è arrivata sul numero di Isabel, l’amica della madre. «Era la voce di un uomo adulto di etnia latina che credeva che fossi la madre e mi ha detto che la bambina era con lui», ha detto la donna. Katherina dice anche che il marito, o l’ex, è in carcere a Sollicciano per alcuni piccoli reati: «Ma anche se non stiamo più insieme non ho sospetti su di lui. La sua famiglia ci sta aiutando a cercare la bambina». Kataleya Alvarez è scomparsa da sabato pomeriggio alle 15,30. La madre, rientrata dal lavoro, non ha trovato la bambina affidata allo zio paterno. Lei prima l’ha cercata nello stabile e poi ha allertato le forze dell’ordine. Gli inquirenti hanno perlustrato lo stabile usando i cani molecolari. E non escludono che lei sia ancora dentro l’ex hotel. Il generale dei carabinieri Gabriele Vitagliano dice che potrebbe essere uscita accompagnata da qualcuno.

«Ho io la piccola»

È arrivata anche una telefonata in spagnolo. «Ho io la piccola», ha detto una voce latinoamericana che poi ha chiuso la comunicazione. Lo stabile è occupato da quasi un anno. Le ricerche sono state estese a un vicino corso d’acqua, il Mugnone. Sono arrivate più di cento segnalazioni, ha detto il viceprefetto Eugenio Pitaro. Le due ipotesi degli inquirenti sono l’allontanamento volontario e il sequestro per ritorsione. I militari ieri hanno perlustrato lo stabile. Alcuni di loro dicono di essere sicuri al 100% che la bambina non ci sia. Hanno controllato anche i cassonetti all’esterno e i condizionatori d’aria. In alcuni video ripresi dai palazzi che si trovano davanti all’albergo mostrano tre bambini e una bambina che tentano di scavalcare il muretto del cortile esterno. Il filmato mostra i piccoli che usano alcuni mobili abbandonati come scale. Uno di loro alla fine riesce a scavalcare.

L’ipotesi rapimento

Nello stabile vivono 50 bambini e 70 adulti. L’ipotesi rapimento parte proprio dalla lite del 29 maggio scorso. Ma ci sono state liti anche con esponenti della comunità marocchina. La madre era commessa in un Carrefour, ora fa le pulizie nel supermercato. Le perquisizioni sono al dettaglio, dal tetto alle cantine fino alle stanze che alcuni occupanti non hanno voluto aprire ai familiari della bimba. Kata è alta 1 metro e 15, ha occhi e capelli castani. Quando è sparita indossava una maglietta bianca a maniche corte, pantaloni di colore viola e scarpe nere. Ha 5 anni. Parlando con i cronisti, la madre ha detto anche: «Ho ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto, mi ha detto di avere mia figlia».

Gli sconosciuti

Un’amica della bambina scomparsa, secondo quanto è stato riferito da una conoscente di Kathrina, avrebbe raccontato di aver visto degli sconosciuti, donne e uomini, prendere Kataleya, cambiarle abiti e portarla via. Le testimonianze sono al vaglio degli investigatori dei carabinieri che stanno conducendo le indagini. Un video che ritrarrebbe la bambina alla fermata dell’autobus con alcuni adulti «non è attendibile», secondo gli inquirenti. Così come quello nel fast food segnalato in precedenza. A fine mattina, dopo ore estenuanti di attesa e vane ricerche, la madre della bimba, Kathrina, ha avuto un lieve malore ed è stata soccorsa. «Più passa il tempo e più ho paura che qualcuno me l’abbia portata via, non so cosa pensare. Aiutatemi a ritrovarla», dice Katherina.

La madre minacciata

L’ex hotel Astor, chiuso nel 2020 e occupato da settembre 2022, nel quartiere di Novoli è definito «l’albergo degli orrori». Repubblica racconta oggi che la madre è stata minacciata: «Qui c’è gente cattiva che voleva togliermi la casa. Spero non siano arrivati al punto di portarmi via la mia Kata». Uno degli occupanti sostiene che i cittadini dell’Ecuador con cui la famiglia ha litigato abbiano «pagato qualcuno» per portar via la ragazzina. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha chiesto lo sgombero dell’albergo. I proprietari hanno denunciato l’occupazione abusiva. Ma la procura ancora non si è mossa. L’occupazione è stata fatta dal “Movimento lotta per la casa” di Firenze. Katherine è arrivata in Italia quando la bambina aveva appena un anno. «Lei è cresciuta qui, ci ha passato quattro anni della sua vita. Va alla scuola per l’infanzia Lavagnini, è molto brava».

Sottotetti e cunicoli

Le indagini del pm di Firenze Giuseppe Ledda si concentrano sullo stabile. C’è chi guarda con sospetto a sottotetti e cunicoli del palazzo. Le telecamere puntate sull’ingresso di via Boccherini hanno inquadrato Kataleya mentre entrava ma non mentre usciva. La prima ipotesi è che la piccola, dopo la lite con l’altra bambina, si fosse nascosta in qualche anfratto. Ma le ricerche non hanno dato esito. Nella notte alle attività sdi ricerca delle forze dell’ordine si sono aggiunte quelle dei volontari coordinati dalla protezione civile. Domenica sera fino a tarda notte hanno manifestato solidarietà alla madre di Kata decine di peruviani, soprattutto donne e bambini venuti da altre parti di Firenze e della cintura metropolitana.

La polizia e i sospetti

A un certo punto è arrivata un’ambulanza ma è stata fatta intervenire per dare soccorso a una donna che alloggia dentro l’ex hotel che ha accusato un malore. La strada laterale, via Boccherini, è rimasta sempre chiusa ed è sotto la vigilanza della polizia municipale. Non sarebbero emersi al momento elementi di un coinvolgimento nella scomparsa a Firenze di Kata, la bimba di 5 anni di cui non si hanno più notizie da sabato, delle persone che la madre della piccola ha indicato ai carabinieri come possibili responsabili.

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