Gli influencer Pirlasv difendono gli amici TheBorderline: «State loro vicini, non scagliatevi contro». Massacrati sui social

«Vi chiediamo se possibile di non scagliarvi contro di loro», ha scritto nelle stories la pagina @pirlasv

Gli Youtuber a bordo della Lamborghini che si è schiantata contro la Smart su cui viaggiava il piccolo Manuel, morto a 5 anni, sono nell’occhio del ciclone dal giorno dell’incidente, lo scorso 14 giugno. Ma nel mare di indignazione che viaggia sui social, spunta anche qualcuno che spezza una lancia in loro favore. Nelle stories della pagina Instagram di @pirlasv, 240mila seguaci, è infatti apparso il seguente messaggio: «Quello che è successo ai nostri amici è un tragico incidente. Ancora non si conoscono le dinamiche ma vi chiediamo se possibile di non scagliarvi contro di loro ma piuttosto di esseregli vicini senza aggravare con brutte parole la situazione morale che sicuramente è già pesantissima». E poi, subito dopo, un secondo messaggio: «Naturalmente esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari della vittima». La pagina fa riferimento a un gruppo di YouTuber bolognesi tra i 17 e i 20 anni, fondato da Gnabrii (Gabriele Gentili), Pierino (Pier Francesco Gentili).


Presto i post sul loro profilo si sono riempiti di commenti indignati, relativi alla vicenda: «Solidarietà ai Vostri amici? Persone, che fanno certe cose, non meritano nulla. È morto un bambino di 5 anni. Una madre in pericolo di vita. Una famiglia distrutta. Una strage. Essere famosi facendo idiozie. I social hanno rovinato molte mentalità», scrive per esempio un’utente. «Ce la fate a stare zitti in un momento del genere, invece di continuare a usare i social per vomitare le vostre idiozie? C’è un bambino morto, e tocca leggere pu**anate come “non mollate” ai ragazzi che hanno causato tutto. Ma ce la fate? Tutto apposto? Ma vergognatevi un po’», fa eco un altro. E ancora: «Teste vuote, esibizionisti senz’anima, in bambino morto una famiglia distrutta, i vostri amici si mettono alla guida di una macchina drogati e chiedete solidarietà? Ma vergognatevi…a voi l’oblio a loro la galera…».


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