Pd, monta il malumore contro Schlein il giorno dopo l’abbraccio con Conte: l’ex candidato nel Lazio D’Amato lascia l’assemblea

Dopo le critiche di ieri di Pina Picierno, si moltiplicano le voci all’interno del Partito democratico che criticano la linea della segretaria

Se l’intento della manifestazione di ieri a Roma era quello di riunire nella stessa piazza le due principali forze di opposizione, le cose sembrano non aver funzionato al meglio. All’indomani del corteo contro la precarietà organizzato dal Movimento 5 Stelle, all’interno del Partito Democratico si moltiplicano le voci di chi critica la partecipazione di Elly Schlein. Inizialmente, la segretaria del Nazareno aveva annunciato che non avrebbe preso parte all’evento, salvo poi aderire all’ultimo minuto, seppur solo per un abbraccio con Giuseppe Conte. Tra i primi esponenti dem a criticare la mossa di Schlein era stata la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, che ieri aveva scritto: «Unire le opposizioni è fondamentale. Ma intorno a cosa ci uniamo? Alle parole aberranti di Moni Ovadia sull’Ucraina o alle farneticazioni di Beppe Grillo sui passamontagna?». Il riferimento è al discorso del fondatore del M5s sulle «brigate di cittadinanza», in cui ha invitato tutti i presenti ad «andare di notte a fare i lavoretti, mettere a posto i marciapiedi». Dopo qualche polemica, oggi Grillo ha rivendicato le sue parole, postando una foto su Instagram che mostra un uomo in passamontagna e commentando: «Brigata “riparazione delle panchine”».


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D’Amato lascia: «Brigate e passamontagna anche no»

Oggi ad uscire allo scoperto in polemica con la segretaria è Alessio D’Amato, consigliere della Regione Lazio e già candidato del centrosinistra alla sua guida. Che sgancia prima dell’ora di pranzo la sua personale bomba politica: «Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall’Assemblea Nazionale del Pd – scrive su Twitter il candidato dem alle ultime regionali -. Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5S. Vi voglio bene ma non mi ritrovo in questa linea politica. Continuo a lavorare per un’alternativa ai sovranisti e ai populisti». Al di là delle parole al veleno – ma all’insegna del paradosso – di Grillo, sono due i punti politici di frizione che stanno suscitando tensione nei rapporti tra Pd e M5s. Il primo è nato attorno alle parole di Conte, che dal palco ha detto: «Mi hanno attaccato perché non sono andato al funerale di Berlusconi, ma noi non siamo ipocriti». E ora al Nazareno si chiedono: quindi chi ci è andato, compresa Schlein, è ipocrita? Il secondo punto di tensione riguarda la posizione dei 5 stelle sulla guerra in Ucraina, ben sintetizzata dall’intervento sul palco di Moni Ovadia e dalle parole di Conte rivolte al governo Meloni, accusato di essere «prono alle indicazioni di Washington e Bruxelles e a questa furia bellicista». Dunque chiunque vota a favore del sostegno militare all’Ucraina, Pd compreso, è associabile a questi epiteti? Dilemmi politici che ora dovrà risolvere Elly Schlein.

Credits foto: ANSA/Fabio Frustaci | Il presidente del M5S Giuseppe Conte con la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein durante la manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle contro il lavoro precario (Roma, 17 giugno 2023)

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