«Il Titan potrebbe essere imploso», l’ipotesi shock dell’esperto su cosa è successo dopo la scomparsa – Il video

Con l’ex medico della Marina Usa citato dalla Bbc concorda anche il co-fondatore di OceanGate, Guillermo Söhnlein. L’implosione sarebbe avvenuta quando sono stati persi i contatti la scorsa domenica

A seguito del ritrovamento di alcuni rottami vicino ai relitti del Titanic presumibilmente riconducibili al sommergibile Titan della OceanGate, disperso da domenica mattina nell’Oceano Atlantico, iniziano le prime ipotesi degli esperti. I ritrovamenti riguardano un telaio di atterraggio e una copertura posteriore del sommergibile. Elementi che – secondo Dale Mole, ex medico della Marina degli Stati Uniti – fanno pensare che potrebbe essersi verifica un’implosione. «Se così fosse, la morte (delle persone a bordo, ndr) è avvenuta all’istante senza sapere che c’era un problema in corso», ha dichiarato alla Bbc. E ha sottolineato che se invece fossero rimasti bloccati sarebbe stato ancora peggio. «Si può solo immaginare come sarebbe stato… Fa freddo, e avverti che il tuo ossigeno si sta esaurendo. Se non possiamo riaverli indietro, questo è il miglior scenario possibile», ha commentato. Intanto, in una nota l’OceanGate ha affermato che ritengono siano tutti morti.


La conferma del co-fondatore di OceanGate

Anche il co-fondatore di OceanGate Guillermo Söhnlein ritiene, come riporta il Guardian, che potrebbe essersi verificata un’implosione: «Il nostro protocollo per le comunicazioni perse prevede che il pilota faccia emergere il sottomarino. Fin dall’inizio ho sempre pensato che è quello che avrebbe fatto Stockton. Quello che so è che quando si opera in profondità la pressione è così grande che se c’è un guasto può verificarsi un’implosione istantanea. Se è quello che è successo, è quello che forse è avvenuto quattro giorni fa».


Leggi anche: