Il governatore Bonaccini: «Con la scelta di Figliuolo come commissario il governo ci umilia»

Il presidente dell’Emilia-Romagna: confondono il piano istituzionale con quello di partito

Con la scelta di Francesco Paolo Figliuolo come commissario per l’Emilia-Romagna il governo «confonde il piano istituzionale con quello di partito». La sua è una «figura autorevole». Ma è una decisione che «umilia». In un’intervista a La Stampa il presidente della Regione Stefano Bonaccini va all’attacco di Meloni. Al governo «prima hanno deciso di separare la fase dell’emergenza da quella della ricostruzione, ignorando che in un’alluvione le due cose si tengono insieme». E «di fronte alla nostra proposta di una collaborazione istituzionale che mettesse al centro i territori, che aveva funzionato, e bene, nella ricostruzione post-sisma del 2012, hanno fatto una scelta contraria. Ed è parso che il problema fosse dire no all’Emilia-Romagna e non nominare Bonaccini», dice il governatore ad Alessandro Di Matteo.


Bonaccini comunque apprezza Figliuolo che «è figura autorevole. Ci siamo sentiti e già all’inizio della prossima settimana lo incontreremo qui in Emilia-Romagna con sindaci e rappresentanze economiche e sociali. Occorre lavorare in massima sinergia e recuperare il tempo perso: in Emilia-Romagna le persone sono abituate a rimboccarsi le maniche, ma vogliono risposte». Per ripartire, all’Emilia Romagna servono «quasi 9 miliardi, di cui quasi 2 immediatamente per gli interventi urgenti. In una settimana esatta abbiamo fornito l’elenco dei 6mila interventi da fare subito su strade, fiumi, versanti franati. Mi aspetto risposte altrettanto rapide». La presidente Meloni «ha detto venendo qui che i danni di cittadini e imprese verranno risarciti al cento per cento: sono certo che succederà».


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