Lo spaccio, il purple drank, le telefonate: la pista della droga dietro l’omicidio di Michelle Causo a Primavalle

Le indagini si concentrano sugli stupefacenti che si comprano su Telegram. La famiglia non ci crede

C’è una rete di piccoli spacciatori dietro la morte di Michelle Maria Causo a Primavalle? L’omicidio della ragazza da parte di O.D.S., nato in Italia da genitori dello Sri Lanka, non ha ancora un movente. E per trovarlo gli investigatori si stanno concentrando sugli aspetti ancora non chiari. Come il “buco” di tre ore tra la morte della ragazza a via Dusmet e la sortita del 17enne in via Stefano Borgia. Non è chiaro se sia uscito dalla casa lasciando il cadavere della ragazza o se abbia telefonato a qualcuno, raccontandogli quello che aveva fatto e chiedendo consigli. Di certo c’è che O. ha ucciso Michelle con il coltello che usava per tagliare l’hascisc. E le indagini si concentrano anche su Purple Drank, la droga dei trapper che si compra su Telegram. E che si fa con una miscela di sciroppo per la tosse e prometazina.


La droga e l’omicidio

O.D.S. vendeva il prodotto nelle chat di Telegram. Dopo aver abbandonato la scuola sbarcava il lunario offrendo sul web la miscela. «No perditempo», scriveva nell’annuncio. Su Telegram, spiega oggi l’edizione romana di Repubblica, il rapporto è diretto, senza intermediari. Su alcuni gruppi i prezzi sono “esposti” sotto alle foto: «40 ml = 80 euro; 80 ml = 150 euro». Dieci euro di sconto, in sostanza, per chi acquista più droga da diluire poi nelle bevande dolci e gassate. Su altri c’è un menu vero e proprio: «Fumo, cocaina, ketamina, mdma, vera Lean». Il pagamento è «a mano» e il «costo di consegna ha un supplemento calcolato in base ai chilometri». La droga arriva in tutta la città. I venditori più scrupolosi, temendo controlli da parte delle forze dell’ordine, avvertono: «Prima di acquistare verrete verificati tramite Instagram o selfie».


Cos’è il Purple Drank

Stefano Vicari, responsabile dell’ambulatorio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù, dice al quotidiano che c’è chi comincia ad assumere il Purple alle scuole medie. «La codeina è un oppioide fortemente sedativo e mischiato con gli an tistaminici dà un effetto psicotropo. Chi la assume, in sostanza, cerca lo sballo. Spesso, da quanto ci raccontano i giovani che entrano in ospedale, ci si bevono sopra degli alcolici», racconta. Vicari spiega che «in rete basta poco per rimediarle. Poi la ricetta della miscela comincia a circolare. La miscela a base di codeina è molto in uso. Abbiamo avuto casi anche delle scuole medie. È l’età dell’emulazione ed ecco che i casi aumentano». Ma tra le foto del killer comparivano anche spinelli e hashish: «In questo caso si inizia presto, dalla prima media. Se i genitori vedono che i figli non vogliono uscire, dormono e mangiano male, sono irritabili e aggressivi, si preoccupino. Meglio farsi una domanda in più e chiedere aiuto».

I riscontri e i funerali

I funerali di Michelle Causo si celebreranno mercoledì alle undici nella chiesa della Presentazione a Primavalle. Una celebrazione durante la quale — ha annunciato il papà della ragazza — il fidanzatino di sua figlia a modo suo sposerà lo stesso Michelle. Intanto la polizia attende i riscontri dall’analisi dei telefoni dei due ragazzi. O.D.S. è apparso lucido durante gli interrogatori. Nell’appartamento di via Dusmet però gli inquirenti hanno trovato il laboratorio artigianale per la preparazione della Purple Drank. Con il passare delle ore si delineano sempre più insistentemente alcuni riferimenti a piccoli quantitativi di stupefacenti che giravano in quell’appartamento e forse non solo.

La famiglia

Della droga, anche un mix per produrre quella sintetica, era stata ritrovata dalla polizia nella casa del 17enne già nei giorni scorsi e durante l’interrogatorio di garanzia il minore ha confermato al Gip che quel giorno con Michelle sarebbe scoppiata una lite. Perché la vittima – ha sostenuto il ragazzo – chiedeva 20-30 euro per avergli ceduto in precedenza dell’hascisc. La famiglia di Misci, come veniva chiamata dagli amici, però non crede alle parole dell’omicida e si dice convinta che il movente riguardi un tentativo di approccio respinto. Di sicuro, secondo l’esame del medico legale, la giovane non ha subito violenze sessuali.

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