La furia di Barbara D’Urso contro Mediaset (e Pier Silvio Berlusconi): «Provo dolore, sgomento e rabbia. Non ho concordato niente»

La conduttrice rompe il silenzio dopo l’addio a Pomeriggio 5. Il tweet sulle “troie” e la trattativa con Presta

Barbara D’Urso prova «dolore, sgomento e rabbia» per l’addio alla conduzione di Pomeriggio 5. E nel mirino mette Pier Silvio Berlusconi. Mentre fa sapere che a differenza di quanto Mediaset ha scritto nel comunicato che lo annunciava, lei non ha «concordato proprio niente». Per questo nell’intervista rilasciata oggi a Repubblica fa sapere di voler dire la sua verità. Non c’è nessun altro progetto all’orizzonte e il suo contratto scade a dicembre. E allora vuole vuotare il sacco: «Ne ho sopportate tante. Forse un giorno lo racconterò. Ho messo la testa sott’acqua perché lavoravo con passione. Ma adesso basta», esordisce nel colloquio con Silvia Fumarola. Dice di aver cambiato vita su richiesta dell’azienda all’epoca di Mattino 5: «Mi sono trasferita a Milano senza i miei due figli».


Domenica Live e Silvia Toffanin

D’Urso ricorda anche la chiusura di Domenica Live, creata 14 anni prima e sempre con ottimi risultati dell’Auditel: «Prima di me c’era una soap che faceva l’8% di share. Io arrivavo al 20%». Al suo posto ora c’è Silvia Toffanin, compagna proprio di Pier Silvio Berlusconi. Poi si toglie un altro sassolino dalla scarpa: «Il 26 marzo ero a teatro a Bari, su Canale 5 andava in onda Verissimo e su Rai 1 Domenica in, col mio videomessaggio di 90 secondi per la mia amica Gabriella Labate, la moglie di Raf. Messaggio autorizzato dal direttore delle news Crippa e da Restelli. Bene. Sull’account QuiMediaset esce il seguente tweet: “Che cosa antipatica. Troie mi pare azzeccato Silvy”, sotto la foto mia e di Mara. Resta solo 2 minuti, chi ha le chiavi per entrare lo cancella. L’account dichiara di essere stato hackerato e il giorno dopo QuiMediaset si scusa con le persone offese e i follower ammettendo che è stato un errore interno».


Il tweet sulle “troie”

L’aneddoto si conclude così: «Nessuno mi chiede scusa, in fondo sono stata chiamata “troia”, ho due figli che non vogliono mai apparire, si sono chiesti: possibile che l’azienda dove lavora da anni la chiami troia? Dopo tre giorni il capo della comunicazione mi chiede scusa privatamente ammettendo che tutto è partito dal suo piccolo gruppo di persone che si occupa, appunto, della comunicazione». D’Urso dice di aver capito all’epoca che l’azienda non la gradiva più. Sostiene di aver avvertito il suo manager Lucio Presta. Al quale Marco Leonardi, direttore delle risorse artistiche, prospetta un rinnovo di contratto per due anni alle stesse condizioni economiche ed editoriali. E poi? «Poi non succede niente, Presta rilancia: “Barbara ha bisogno di sentirsi voluta dall’azienda, siccome non c’è questo sentimento, perché non facciamo una cosa più corretta? Salutiamoci il 2 giugno, lei rinuncia ai soldi tranquillamente e siamo liberi di andarci a cercare un lavoro a stretto giro”».

Com’è andata con Pomeriggio 5

A quel punto «passano meno di 48 ore, Pier Silvio Berlusconi è inamovibile: fino a dicembre è con noi, troveremo altre cose. Porto avanti Pomeriggio 5, programma che amo, quel pubblico me lo sono creato in 15 anni. Media tutto l’anno del 16% di share, con punte del 22%, come sottolinea Mediaset in una nota. Il 2 giugno, ultima puntata, saluto: “Ci vediamo a settembre”. Continuo ad andare a Cologno Monzese per due settimane, con la costumista e la sarta preparo gli outfit per la ripartenza». Di colpo la chiamano il 26 giugno per chiudere in anticipo il contratto perché la nuova conduzione del programma potrà debuttare già a settembre. «Il 28 vengo a sapere che dopo 15 anni non ci sarò più», conclude. «I modi sono inaccettabili. Mi hanno ferito profondamente: prendi questa decisione senza dirmi nulla e senza darmi la possibilità di salutare i miei spettatori. Fabio Fazio è andato via e ha salutato tutti, come Serena Bortone. Io non ho potuto ringraziare nessuno. E il comunicato: non ho concordato niente, mi hanno lasciato a casa in pochi giorni».

Pier Silvio Berlusconi e il trash

Si è parlato molto della battuta di Pier Silvio Berlusconi sul trash. D’Urso replica così all’accusa: «Che cos’è trash? Una volta per tutte. Perché fino a tre anni fa a Live – Non è la D’Urso a mezzanotte e mezza i personaggi non erano di Serie A? Primo: col budget che man mano si era ridotto chi chiamavo? Secondo: io da anni conduco Pomeriggio 5 col tailleur, occupandomi rigorosamente di cronaca, e perché continuano a dirmi trash? Se fossi trash, col programma sotto testata giornalistica avrei un richiamo dal cdr, mai successo. Anche i giornalisti che lavorano con me sono trash? Vedo su Canale 5 cose molto molto trash: non solo non vengono fermate, ma vengono esaltate». Eppure, conclude D’Urso, il figlio di Silvio in questo percorso «non ha avuto ingerenze». Dice che tornerà in tv dopo la scadenza del contratto. E conclude smentendo la possibilità di finire in giuria a Ballando con le Stelle. «Non è mai esistita questa ipotesi».

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