Barbara D’Urso e la nuova foto con le mani giunte dopo i funerali di Berlusconi: «Falso legarla all’addio a Mediaset: querelo»

La conduttrice furiosa contro chi ha diffuso un suo scatto a una festa privata collegandolo al gesto di preghiera fatto durante i funerali di Silvio Berlusconi e al suo successivo divorzio con Mediaset

Continuano a essere giorni burrascosi per Barbara D’Urso, che adesso passa alle minacce legali. Promette querela, in particolare, a chiunque associ uno scatto che la ritrae a mani giunte, realizzato durante una festa privata, alla «volontà di lasciami a casa senza preavviso» da parte di Mediaset. Quella posa è la stessa con cui la presentatrice era stata ripresa durante la diretta dei funerali di Silvio Berlusconi. Ma, precisa D’Urso in una lunga spiegazione sul suo profilo Instagram, «era un modo per prendere in giro solo e soltanto me stessa», ed è «fortemente ingannevole pensare che io stia dissacrando la memoria di una persona scomparsa e i suoi funerali». La conduttrice non fa alcun riferimento diretto, ma da diverse ore sui social svariati giornalisti – come Giuseppe Candela, firma di Dagospia e del FattoQuotidiano.it – hanno provato a ricostruire la vicenda.


Un gesto frainteso

Nel messaggio ai suoi 3 milioni di followers, Barbara D’Urso ripercorre però tutto dall’inizio: «Tutto parte da un frame estratto da un telegiornale nel quale io, in chiesa, ho le mani giunte durante l’ostensione del calice. Un gesto che sento mio, che rappresenta, essendo io credente e libera di pregare come preferisco, che sia un funerale o qualunque altra funzione religiosa». Poi però, «questo gesto diventa virale sui social e sere dopo, ad una festa privata e con pochi amici, scattiamo questa foto autoironica, in riferimento a tutti i post che mi hanno presa in giro. Era un modo per prendere in giro solo e soltanto me stessa, ovviamente senza intenti denigratori e offensivi verso un funerale, anche in nome della mia fede».


La diffusione dello scatto, aggiunge, non era prevista ed è stato un errore: lo dimostra, spiega, «la presenza vicino a me di una persona strettamente legata all’azienda per la quale lavoro, che non ha ovviamente alcun interesse a denigrare il funerale che si era svolto precedentemente. Nessuno l’ha mai autorizzato, è stato fatto col telefono di un amico che l’avrebbe dovuto girare solo a me, ma così non è stato». Insomma, prosegue, «non esiste alcuna causa/effetto, tanto che fino al giorno 26 giugno alle 14,30 al mio manager continuavano a parlare di contratto di due anni con prima serata».

La controffensiva legale

Nel post la conduttrice annuncia anche che i suoi legali hanno già predisposto iniziative a sua tutela, richiamando tutti gli articoli di legge pertinenti. «Lo strumentale accostamento tra la foto pubblica che mi ritrae in occasione di una funzione religiosa in atteggiamento di preghiera e quella che mi ritrae in situazione privata è lesiva del mio onore e reputazione», afferma. E dunque: «Le comunicazioni un cui è avvenuto tale accostamento strumentale, con conseguenti affermazioni false che hanno voluto attribuire a tale foto la motivazione della unilaterale decisione di Mediaset di interrompere la mia conduzione di Pomeriggio Cinque, sono già state contestate dai miei legali come diffamatorie, al fine dell’avvio di conseguenti azioni in sede penale e civile e al Garante della Privacy, onde ottenere idonea punizione e il risarcimento dei danni. I giornalisti responsabili – conclude – saranno anche oggetto di segnalazione all’Ordine professionale, per violazione del Codice deontologico».

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