Per Abdulaziz Rajab, spacciatore di origine siriana a cui è contestato l’omicidio volontario di Maddalena Urbani, la figlia del primo medico che isolò il virus della Sars e morta nel marzo 2021 per overdose di un mix tra droghe e farmaci, la condanna scende a 4 anni e sei mesi. È la decisione della corte d’Assise che ha ribaltato la sentenza in primo grado, la quale lo aveva condannato a 14 anni per l’uccisione di Urbani. Per lui i giudici hanno disposto il ritorno in libertà. Mentre hanno condannato a tre anni Kaoula El Haouzi, amica della vittima, riformulando per lei l’accusa. Prima era accusata di omissione di soccorso, ora anche lei di omicidio colposo. Nel processo la madre e il fratello di Maddalena si erano costituiti parte civile. Al centro della vicenda c’è sempre stata l’ipotesi che la donna potesse essere salvata, ma che nessuno aveva avvertito i soccorsi in tempo. «Anche il processo di secondo grado ha stabilito che Maddalena poteva essere salvata se soccorsa tempestivamente. Ha avuto una drammatica agonia durata circa 15 ore ma nessuno ha chiamato il 118», ha dichiarato oggi il legale della famiglia Urbani, Giorgio Beni.
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