La coincidenza tra i casi Ciro Grillo e Leonardo La Russa: le due ragazze che li accusano sono andate alla stessa scuola

Anche nelle biografie delle due ragazze qualche punto in comune. La procura ascolta i testimoni

La Verità oggi fa notare una coincidenza tra le vicende che coinvolgono Leonardo Apache La Russa e Ciro Grillo. Le due ragazze che accusano i figli del presidente del Senato Ignazio La Russa e del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo sono coetanee. E hanno frequentato per un periodo la stessa scuola. Si tratta di un istituto superiore e precisamente di un liceo. Poi la prima ha cambiato scuola. E proprio in quell’istituto ha incontrato per la prima volta Leonardo. Che adesso deve fronteggiare nei suoi confronti un’accusa di stupro. Inutile sottolineare che dal punto di vista giudiziario attualmente la situazione dei due ragazzi è diversa. Ciro Grillo è stato rinviato a giudizio con i suoi amici e sta fronteggiando un processo. Per Leonardo La Russa la procura di Milano si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.


Il dettaglio

Il dettaglio delle scuole frequentate dalle due ragazze non è significativo dal punto di vista delle indagini. Anche se nelle biografie – appena accennate, visto che si tratta di presunte vittime di stupro – delle due ragazze ci sono altri punti in comune. La ragazza che accusa Grillo jr ha lasciato Milano per andare a vivere in Scandinavia, terra d’origine del padre. La ragazza che accusa La Russa jr, come ha raccontato suo padre, è andata a vivere con la madre dopo qualche tempo a casa sua. Il padre ha anche detto che i rapporti con la sua ex sono difficili e attualmente si parlano soltanto tramite avvocati. E sulla figlia il genitore ha auspicato che lasci Milano per un po’ per stare tranquilla, viste le pressioni conseguenti all’accaduto. Intanto l’indagine prosegue. Gli investigatori sono al lavoro sulle chat tra la ragazza e le amiche dopo l’uscita dalla casa del presidente del Senato.


I messaggi

E prosegue anche l’ascolto dei testimoni, compreso uno dei titolari del club Apophis, la discoteca in cui il 21enne si è incontrato con la giovane che poi l’ha denunciato. I messaggi delle chat sono stati recuperati attraverso la copia forense dei telefoni delle giovani. Un’operazione che al momento non è invece possibile fare sul cellulare del figlio del politico in quanto non è sequestrabile: la sim è intestata allo studio legale del padre. E dunque potrebbe essere coperta dalle garanzie previste per i parlamentari. L’indagine, coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella e condotta dalla Squadra Mobile, sta dunque andando avanti. Due giorni fa è stata convocata in Questura la presunta vittima, l’amica che poco prima del presunto stupro era con lei nel locale esclusivo in pieno centro, e altre testimoni.

I testimoni

Da ieri, poi, è cominciata la sfilata di ulteriori testi che, sebbene definiti secondari, avrebbero dato spunti per andare avanti con anche, tra l’altro, una serie di acquisizioni di materiale. Le audizioni proseguiranno anche oggi e saranno concluse, per quanto riguarda questa prima tornata, entro il fine settimana. Di particolare rilievo saranno quelle di coloro che hanno partecipato alla serata all’Apophis in quanto serviranno per chiarire in che condizioni fosse la ragazza.

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