Cina, Xi Jinping silura il ministro degli Esteri Qin Gang: le voci su una relazione extraconiugale e il mistero sul suo destino
Qin Gang è stato rimosso dalla carica di ministro degli Esteri della Cina. Verrà rimpiazzato da Wang Yi, attuale capo della diplomazia del partito comunista. Lo ha reso noto l’agenzia Xinhua in un breve comunicato. Un ordinario cambio di poltrona, se non fosse che di Gang, promosso alla guida dell’ufficio a fine anno, si erano perse le tracce da un mese esatto, il 25 giugno scorso. Il suo siluramento ha inevitabilmente alimentato speculazioni di ogni tipo. La sua ultima apparizione in pubblico risale, infatti, a un mese fa. In quell’occasione, il funzionario cinese di 57 anni aveva cancellato diversi appuntamenti internazionali senza dare spiegazione alcuna. Ed era perfino stata annullata la visita a Pechino dell’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell. «Problemi di salute», era la giustificazione dell’assenza del funzionario, data dalla portavoce della diplomazia mandarina durante una conferenza stampa. Eppure, quella dichiarazione non era stata riportata nella trascrizione ufficiale in inglese e cinese del briefing coi giornalisti. Ed è proprio la mancanza di dettagli sulla sua scomparsa ad aver dato adito a voci secondo le quali il ministro avrebbe avuto una relazione extraconiugale con una giornalista cinese della Phoenix Tv di Hong Kong, residente negli Stati Uniti. L’ascesa (e pure la discesa) di Qin al potere è stata a dir poco rapida: già ambasciatore a Washington, diventa lo scorso dicembre tra i più giovani ministri degli Esteri nella storia della Cina. Considerato molto vicino a Xi Jinping, dopo un periodo alla guida del team che organizzava i viaggi del leader. Se le accuse (o meglio, le illazioni) verranno confermate, ciò potrebbe creare molto imbarazzo per il segretario generale del Pcc. Di certa, al momento, c’è soltanto la mirabolante opacità del sistema politico cinese e delle sue evoluzioni.
Leggi anche:
- Cina, violata la mail dell’ambasciatore degli Stati Uniti a Pechino. Il Wsj: «Compromessi centinaia di migliaia di messaggi»
- Nuovo botta e risposta Usa-Cina dopo la tregua. Biden: «Xi è un dittatore», Pechino: «Parole irresponsabili»
- Cina, il Partito Comunista licenzia un funzionario beccato a passeggiare con l’amante – Il video