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La lectio magistralis di Orsini al Consiglio della Regione Veneto. Si presentano solo 4 consiglieri, tutti leghisti

29 Luglio 2023 - 16:06 Redazione
alessandro orsini salone del libro
alessandro orsini salone del libro
Erano una trentina gli ospiti totali in sala, ma circa 600 persone collegate in streaming

Il docente Alessandro Orsini, noto per aver espresso varie volte tesi almeno in apparenza filoputiniane, ha tenuto una lectio magistralis sui rapporti tra Nato e Russia tratta dal suo ultimo libro “Ucraina. Critica della politica internazionale“, nella sala del Consiglio regionale del Veneto. Pochi presenti dal vivo – una trentina – ma oltre 600 persone erano collegate alla diretta trasmessa su YouTube e Facebook per ascoltare gli insegnamenti del professore, che per le sue dichiarazioni era stato sospeso nel 2022 dall’incarico di direttore del proprio osservatorio dall’Università Luiss, che nel 2023 lo ha anche escluso dalla sua lista di esperti e dalla rassegna dell’ateneo specializzato in Studi Internazionali. A invitare Orsini è stato il presidente del Consiglio regionale, il leghista Roberto Ciambetti, assieme al consigliere regionale Luciano Sandonà, della lista Zaia Presidente. In totale, i consiglieri regionali presenti, riporta Il Gazzettino, erano appena quattro, tutti leghisti. C’era il padre nobile della Liga Veneta, Franco Rocchetta, che non ha mancato di complimentarsi con Orsini. Nessun altro della maggioranza, mentre era completamente assente l’opposizione.

L’intervento

Durante l’intervento, durato circa un’ora e mezza, il docente ha premesso di essere stato l’unico che nel 2018 si era detto favorevole alle sanzioni alla Russia per diminuirne la forza militare. Ora però Orsini avverte: «Se non mediamo oggi, il rischio che Putin annetta anche altre regioni, a partire da Kharkiv, è molto alto. Il fatto che la guerra si sia incancrenita è peggio per l’Ucraina, ma è peggio anche per la Nato: la Russia può fare quello che vuole in Ucraina, ha risorse immense, ha un Pil che cresce. Qualunque cosa noi faremo in Ucraina, il futuro di quel Paese sarà sempre più tragico». Orsini ha concluso con una speranza – «mi auguro che il mio Paese, l’Italia, torni a ragionare» – invitando tutti a «recuperare lo spirito critico, a iniziare dall’università italiana, che versa in uno stato pietoso perché soffoca il ragionamento critico e la libertà accademica di molti colleghi».

La posizione dell’organizzatore

A chi lo critica per la scelta dell’ospite, Ciambetti risponde: «I regimi, i partiti totalitari, usano lo strumento della censura anche in forma preventiva perché hanno bisogno di azzerare il giudizio critico e addormentare le coscienze. Così, mentre non ho e non ho avuto dubbi nel condannare l’aggressione all’Ucraina, non ho neanche dubbi nell’ascoltare un ampio ventaglio di opinioni, punti di vista non assoggettati al pensiero unico-dominante, soprattutto quando, come adesso, abbiamo bisogno di parlare di pace, di trovare una strada di dialogo e confronto anche con chi non la pensa come noi. Non mi sorprende che ci sia stata una levata di scudi per la presentazione qui del libro di Orsini: a suo tempo, fu aspramente criticato anche Papa Francesco quando stigmatizzò “l’abbaiare della Nato alle porte della Russia”». Quella di Orsini è comunque la terza lectio magistralis in Consiglio regionale, dopo Giuseppe Gullino – professore di storia moderna all’Università di Padova – e Stefano Zecchi, docente di estetica alla Statale di Milano.

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