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Scontro sui prezzi della benzina, il ministero nega il boom: «Siamo sotto i 2 euro, oltre solo casi isolati»

30 Luglio 2023 - 16:15 Redazione
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy prova a smentire le denunce delle associazioni di categoria, parlando di «casi rari» a proposito dei prezzi schizzati oltre i due euro in autostrada

Più di due euro, a volte 2,30 e persino 2,50. Queste le cifre che da ieri sono cominciate a circolare dopo le denunce delle associazioni dei consumatori sui prezzi di diesel e benzina in autostrada. La soglia psicologica dei due euro sarebbe stata superata in determinate stazioni di servizio di certi tratti autostradali, anche spesso il riferimento delle segnalazioni era al prezzo del servito sui prodotti premium in autostrada, ma non mancavano cifre simili anche su tratti di strada urbana ed extraurbana, in provincia di Belluno, Lucca e Vibo Valentia. Così, Assoutenti aveva chiesto al governo di «monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi di benzina e gasolio e svelare cosa avviene nella formazione dei listini durante tutta la filiera, dall’estrazione alla vendita presso i distributori».

La risposta del governo

E il governo ora risponde, citando la media settimanale del Mimit: «Si precisa che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 euro al litro». «I prezzi dei carburanti di questa settimana si attestano a valori medi di 1,89 euro al litro per la benzina e di 1,74 euro al litro per il gasolio. L’attuale crescita del prezzo medio, di circa 0,03 euro al litro nella scorsa settimana, è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati. Dall’inizio del 2023 il prezzo industriale di benzina e gasolio, al netto quindi della tassazione, in Italia resta stabilmente più basso di quello in Spagna, Germania e Francia», aggiunge il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

La replica di Assoutenti

Ma Assoutenti non ci sta e replica: «Sappiamo bene che i prezzi a 2,5 euro al litro sono casi limite ma non è certo questo il problema – afferma il presidente Furio Truzzi – la questione principale è la forte salita dei listini dei carburanti alla pompa che si sta registrando in occasione delle partenze estive degli italiani, un fenomeno che puntualmente si verifica ogni anno e incide enormemente sulle tasche dei cittadini che si spostano in auto per raggiungere le località di villeggiatura». Continua l’associazione tornando a chiedere una definizione precisa di come vengono determinati i listini dei prezzi: «I cittadini hanno il diritto di sapere perché salgono i prezzi alla pompa e quali ricarichi vengono applicati in tutti passaggi della filiera, dalla estrazione del petrolio fino alla vendita di benzina e gasolio ai distributori».

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