Sommergibile Titan, il co-fondatore di OceanGate ora guarda allo spazio: «Mille persone su Venere entro il 2050»

Guillermo Söhnlein sta progettando di creare una colonia galleggiante sul “pianeta gemello” della Terra

Dopo la tragedia del Titan, i vertici della società con sede a Everett non si fermano. Guillermo Söhnlein, co-fondatore di OceanGate insieme a Stockton Rush (morto nell’implosione del Titan assieme ad altre quattro persone, ndr), ha annunciato che tra i suoi progetti futuri c’è quello di inviare mille persone a vivere in una colonia galleggiante su Venere entro il 2050. Söhnlein è anche il fondatore e presidente di Humans2Venus, «un’organizzazione senza scopo di lucro, con sede negli Stati Uniti, dedicata all’esplorazione di Venere come potenziale destinazione a lungo termine per l’umanità», come scritto sul portale ufficiale. E così Söhnlein, in un’intervista a Business Insider, ha dichiarato: «Dimenticate OceanGate. Dimenticate Titan. Dimenticate Stockton. L’umanità potrebbe essere sull’orlo di una grande svolta e non trarne vantaggio perché noi, come specie, verremo chiusi e respinti nello status quo». Per il suo progetto, Söhnlein immagina di creare una colonia galleggiante in grado di resistere agli elementi sulfurei presenti nell’atmosfera di Venere, incompatibili però con la vita degli esseri umani.


In un post sul blog condiviso sul sito web di Human2Venus a febbraio, Söhnlein ha scritto: «Non sono un ingegnere o uno scienziato, ma ho una fiducia assoluta nelle capacità di entrambi. Ho sempre pensato che sarebbero stati in grado di superare la miriade di sfide che dobbiamo affrontare nell’ambiente estremo dello spazio». «Quando avevo 11 anni, ho fatto un sogno ricorrente di essere il comandante della prima comunità umana su Marte». Come spiegato nel corso dell’intervista, Söhnlein sostiene che OceanGate sia stato il simbolo di un’impresa simile a quella dell’esplorazione spaziale. I fondatori di OceanGate, nel breve periodo, hanno però visto «nell’esplorazione subacquea la cosa più vicina che potevamo fare per andare nello spazio» senza però «effettivamente andare nello spazio». Analogamente a OceanGate, Humans2Venus opererà come un’operazione finanziata privatamente con l’obiettivo di rendere più economica l’esplorazione dello spazio. Nel suo post sul blog, Söhnlein sostiene che il sostegno da parte di «un gruppo privato potrebbe certamente sostenere una tale progetto» e presumibilmente «potrebbe farlo più velocemente della Nasa».


Leggi anche: