Sommergibile Titan, gli ultimi istanti prima dell’implosione: «Ascoltavano musica e osservavano creature marine»

Il New York Times ricostruisce anche la preparazione al viaggio dei cinque passeggeri

Avrebbero ascoltato musica nell’oscurità, osservando le creature marine nel profondo dell’oceano: così, secondo il New York Times, avrebbero passato gli ultimi minuti i passeggeri del sommergibile Titan. I cinque a bordo del sottomarino turistico sono stati confermati morti lo scorso 22 giugno dopo che il loro mezzo ha subito una «catastrofica esplosione». Dopo un’operazione di ricerca di cinque giorni nell’Oceano Atlantico settentrionale, il cono di coda del sommergibile è stato trovato a circa 1.600 piedi dalla prua del relitto del Titanic. Dietro consiglio del pilota della nave (nonché fondatore e amministratore delegato di OceaGate, ovvero la compagnia che ha gestito il viaggio) Stockton Rush, i passeggeri avrebbero indossato calzini spessi e un berretto, per prepararsi al freddo crescente man mano che la nave scendeva nell’oceano. Rush li avrebbe anche avvertiti che il viaggio sarebbe stato buio ma che ci sarebbe stata la possibilità di intravedere creature bioluminescenti. Avrebbe infine consigliato loro, prosegue la testata statunitense, di caricare sui propri cellulari le canzoni preferite per condividerle con gli altri su un altoparlante bluetooth. Rush faceva parte del gruppo che non è più tornato in superficie, assieme al milionario britannico Hamish Harding, all’esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet e a due cittadini pachistani: il 19enne Suleman Dawooh e il padre Shahzada Dawood.


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