Femminicidio Cologno Monzese, resta in carcere l’assassino di Sofia Castelli. Il gip: «Incapace di controllare gli impulsi violenti»

La giudice Elena Sechi non ha convalidato il fermo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere e riconosciuto la premeditazione

La gip di Monza Elena Sechi ha disposto la custodia cautelare in carcere per Zakaria Atqaoui, il 23enne che ha confessato ai carabinieri di Cologno Monzese di aver ucciso la sua ex fidanzata Sofia Castelli nelle prime ore del 29 giugno. Dopo l’interrogatorio di garanzia, avvenuto alla presenza dell’avvocato del giovane, Marie Luoise Mozzarini, la giudice non ha convalidato il fermo, ritenendo «insussistente il rischio di fuga» (Atqaoui si è consegnato da solo), ma ha comunque deciso che il reo confesso debba rimanere in carcere. Nell’ordinanza di custodia cautelare, la gip ritiene, inoltre, che gli «intenti omicidi dell’indagato non siano stati affatto improvvisi» e che si configurino l’aggravante della premeditazione e quella dei «futili motivi della gelosia». Le esigenze cautelari della reiterazione del reato si basano «sull’estrema gravità del fatto desunta dalle circostanze e modalità dell’omicidio e da elementi che attesterebbero un’evidente mancanza di controllo dei propri istinti violenti».


«L’ho colpita tre volte sul collo»

Nell’interrogatorio in carcere, Zakaria Atqaoui ha confessato di aver ucciso l’ex fidanzata nella casa dei genitori di lei, colpendola «tre volte sul collo» ma che dopo il primo colpo non ricorderebbe altro, fino a quando non si è visto «insanguinato fuori dalla stanza». Si era nascosto con un coltello nell’armadio ma era andato a cambiarlo quando lei già dormiva perché seghettato e con la lama smussata: «Ho pensato che non era adatto sono tornato in cucina e ne ho preso uno più adatto». Il medico legale ha riscontrato ferite al viso e al collo.


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