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Rai, la Commissione Ue avverte l’Italia: «Rischi di interferenza politica, serve una riforma». Il centrodestra attacca: «Assalto ideologico»

03 Agosto 2023 - 18:52 Ygnazia Cigna
nomine rai tg
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Gli eurodeputati chiedono a Bruxelles di valutare gli impatti dei cambi dei vertici Rai sulla libertà dei media in Italia

La Commissione europea avverte l’Italia sui rischi di interferenza politica nei media del servizio pubblico in Italia. Il commissario per il Mercato unico, Thierry Breton, in risposta a un’interrogazione firmata da 15 eurodeputati, tra i quali dieci del Pd, lancia l’avviso al nostro Paese e mette in evidenza «la mancanza di sviluppi nel quadro normativo della Rai di una riforma che permetta di resistere meglio ai rischi di influenze politiche e dipendenza finanziaria nei confronti del governo». Nell’interrogazione, gli eurodeputati chiedono a Bruxelles di valutare che impatto hanno avuto i cambiamenti nel gruppo dirigente della Rai sulla libertà dei media in Italia e quali misure l’esecutivo dell’Ue intende intraprendere.

Chi sono i firmatari del’interrogazione

In questo contesto, gli eurodeputati ci tengono a evidenziare come la stessa relazione europea sullo Stato di diritto 2022 e nell’Osservatorio del pluralismo dei media 2023 evidenzi l’esigenza di rafforzare le salvaguardie dell’indipendenza editoriale e finanziaria dei media del servizio pubblico. I firmatari dell’interrogazione sono gli italiani del Pd Massimiliano Smeriglio, Franco Roberti, Brando Benifei, Camilla Laureti, Achille Variati, Pina Picierno, Pietro Bartolo, Mercedes Bresso, Giuliano Pisapia e Alessandra Moretti, la tedesca Petra Kammerevert dell’Spd, lo spagnolo Domènec Ruiz Devesa del Psoe, l’austriaco Hannes Heide dell’Spoe, la francese Sylvie Guillaume del Ps, e la spagnola Diana Riba i Giner dei Verdi.

La replica del centrodestra

L’avviso di Breton provoca la reazione della maggioranza in Italia. «L’ingerenza è quella di Breton. Invito il Commissario a leggere attentamente il contratto di servizio appena concordato tra Rai e Governo italiano, e sono sicuro che lo indicherà come modello di servizio pubblico, indipendenza e pluralismo anche per gli altri Paesi europei», dichiara il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi. Concorda il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che attacca il commissario Ue dichiarando che «ha dimostrato in più occasioni di non sapere molte cose: non conosce neanche le norme che regolano il servizio pubblico radiotelevisivo in Italia, che sono esemplari e che farebbe bene a studiare e poi a copiare. Le sue opinioni non le terremo in alcuna considerazione». All’attacco anche il senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino, nonché componente della Commissione Vigilanza Rai, secondo cui le accuse del commissario sono «un assalto ideologico contro l’attuale governo di centrodestra».

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