La tassa sugli extraprofitti affossa le banche a Piazza Affari: listini in calo fino al 10 per cento

Milano ha chiuso in rosso a -2,12 per cento: un terzo delle perdite dovute agli istituti di credito

La tassa sugli extra profitti delle banche, spuntata nell’ultimo consiglio dei ministri, ha preso alla sprovvista buona parte dell’arco politico e gli elettori, ma non solo. All’apertura delle borse, Milano ha aperto in contrazione di mezzo punto, ma le perdite sono aumentate durante la giornata trascinate giù dai listini bancari. A fine seduta, l’indice Ftse Mib a Milano ha ceduto il 2,12% a 27.942 punti. Sono così andati virtualmente in fumo 27,71 miliardi di euro, un terzo dei quali (circa 8,96), a causa del crollo dei titoli bancari. La misura contenuta nel decreto omnibus prevede un’imposizione del 40% sui maggiori introiti guadagnati dagli istituti di credito, derivati principalmente dall’aumento dei tassi di interesse su mutui e prestiti. Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 eccede per almeno il 3% il valore dell’esercizio 2021. Soglia che sale al 6% se si confrontano il 2023 con il 2022. Le maggiori perdite le hanno fatte registrare Bper, che ha perso il 10,94% a 2,53 euro, Mps -10,83% a 2,47 euro, Fineco -9,91% 12,22 euro, Banco Bpm -9,09% a 4 euro e Intesa -8,67% a 2,33 euro. Poi a seguire hanno perso Mediolanum il 5,96% a 7,91 euro e Unicredit il 5,94% a 21,28 euro. Più caute Banca Generali (-3,14% a 32,1 euro), Mediobanca (-2,48% a 11,59 euro) e Banca Sistema (-1,55% a 1,14 euro). Il calo registrato dalla Borsa di Milano arriva in una seduta comunque caratterizzata dal segno meno nelle principali piazze europee: Parigi ha ceduto lo 0,69% a 7.269 punti, Londra lo 0,36% a 7.527 punti, Francoforte l’1,1% a 15.774 punti e Madrid lo 0,68% a 9.294 punti.


L’apertura della Borsa di Milano

La giornata dell’8 agosto si apre con un calo del Ftse Mib dello 0,5%, a 28.388 punti. Spazzati via circa 10 miliardi di euro dalla capitalizzazione di Borsa. Dopo la prima ora di scambi, l’andamento peggiora. Piazza Affari cede il 2%, le banche vanno ancora più giù, con ribassi che oscillano tra il 7 e l’8%. Nelle ultime rilevazioni, poco prima di mezzogiorno dell’8 agosto, il Ftse Mib amplia il calo a scende di un 2,12%. Bper Banca perde l’8,93%, Finecobank l’8,73%, Banco Bpm l’8,25% e Intesa Sanpaolo il 7,99%. Giù anche il titolo di Unicredit, che cede il 6,47%. Tonfo di Monte dei Paschi, che in alcune fasi arriva a bruciare anche il 9,1%. Ancora, Credem perde il 7,5%, Popolare Sondrio il 7%. Meno netto il calo di Mediobanca, pari a un 2,2%: l’istituto gode di un modello di business con una forte componente commissionale dei ricavi, il che lo risparmia da molte dinamiche dei tassi.


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