Chieti, 1,50 euro per una vaschetta per far bere il cane. La replica del bar: «Non è andata proprio così»

Lo ha denunciato su Facebook lo stesso padrone del Golden Retriever: «Io sono rimasto basito in questa estate dove tagliare a metà un tramezzino costa due euro succede anche questo»

Nuovo giorno, altra denuncia (social). Nell’estate degli scontrini «pazzi», si infiamma sempre di più la battaglia che vede contrapposte due fazioni. I clienti da una parte, gli esercenti dall’altra. Il motivo è sempre lo stesso: il sovrapprezzo per ogni tipo di servizio. Dal taglio del toast, al cucchiaino per il dolce, fino al bicchiere d’acqua o al ghiaccio che accompagna il caffè. Una lunga lista, destinata ad allungarsi, e che ora ha una nuova voce. Nella cittadina abruzzese di Guardiagrele, in provincia di Chieti, un tedesco – romano di adozione -, Stein Martin, ha dovuto pagare 1.50 (senza scontrino) per aver chiesto un contenitore per far bere il suo Golden Retriver. Lo ha denunciato lui stesso con un post su Facebook: «Il 15 agosto 2023 allo scoccare delle ore 12.00 avendo con me “Mia” una dolcissima Golden retriever, ho chiesto un contenitore in polistirolo da 500 cc. ad una gelateria del centro dove vicino c’era una bellissima fontanella», si legge. «Con mio immenso stupore – continua il racconto – alla mia richiesta mi hanno risposto che non potevano darmela, allora ho ribadito: “Guardi che è per far bere il mio cane, se vuole gliela pago”. Mi hanno chiesto 1,50 euro senza scontrino, scocciati, e me la hanno consegnata», conclude Stein Martin, postando la foto del contenitore. Tempestiva la replica del locale che ha fornito la sua versione dei fatti. «Non è andata proprio così – risponde un dipendente della gelateria a Repubblica -. In realtà avevamo offerto al signore una ciotola di plastica da 200 cc gratuitamente, come facciamo sempre quando ci chiedono di poter far bere il cane per non sprecare una vaschetta di polistirolo che noi usiamo per il gelato. Lui non l’ha voluta e ha chiesto la vaschetta che avrebbe pagato. Io ho chiesto ai colleghi il costo e mi è stato detto che era 1.50 euro», conclude. Versione, questa, confermata anche dallo stesso Martin che – come scrive il giornale quotidiano – avrebbe rifiutato per le dimensioni «troppo piccole» della vaschetta proposta dal dipendente. 


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