Ci sarebbe stato anche il fondatore del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin a bordo dell’aereo precipitato oggi nella regione di Tver in Russia. Lo ha confermato in serata l’agenzia del trasporto aereo russo Rosaviatsiya, precisando che tra i passeggeri del velivolo schiantatosi al suolo c’era anche l’altro fondatore della milizia filorussa, Dmitry Utkin. Il destino di Prigozhin era parso segnato, al di là delle dichiarazioni di forma, a seguito della clamorosa insurrezione (fallita) contro il Cremlino dello scorso 24 giugno. Il canale Telegram Grey Zone, considerato vicino alla milizia filo-russa, sostiene che «il business jet Embraer Legacy 600 con numero di registrazione RA-02795» apparteneva a Prigozhin ed «è stato abbattuto dal fuoco della difesa aerea del ministero della Difesa russo». «Inizialmente a bordo c’erano sette persone. Prima che l’aereo si schiantasse, i residenti locali hanno sentito due tipiche raffiche di contraerea, e ciò è confermato dalle scie di condensazione nel cielo in uno dei video, così come dalle parole di testimoni oculari diretti», scrive Grey Zone nel messaggio, pubblicando alcune immagini e video dell’aereo che cade e dei rottami in fiamme. Secondo i media russi, i corpi di tutti e 10 i passeggeri a bordo dell’aereo – compresi dunque quelli di Prigozhin e Utkin – sarebbero stati recuperati entro la serata dalle autorità preposte. Tace ancora, in un silenzio assordante, il Cremlino e il suo leader Vladimir Putin.
La dinamica dello schianto
Secondo una ricostruzione del New York Times, il jet Embraer Legacy 600 sarebbe decollato dall’aeroporto di Mosca Sheremetyevo alle 18 di mercoledì 23 agosto, ora locale, diretto a San Pietroburgo. Dove non è mai arrivato. Lo schianto è avvenuto nei pressi della città di Tver, 180 km circa a nord-ovest di Mosca. Diversi video che circolano online mostrano chiaramente il momento in cui l’aereo perde quota fino a schiantarsi, dopo essere apparentemente andato a fuoco. Dopo la ridda di voci su canali Telegram vicini al gruppo Wagner, la prima conferma della morte di Prigozhin e Utkin è arrivata dal governatore provvisorio della regione di Zhaporizhia, Vladimir Rogov. «Sono appena stato in contatto con importanti ‘musicisti’ (paramilitari della Wagner, ndr). Hanno confermato la morte di Yevgeny Prigozhin e di Dmitry Utkin», ha scritto il governatore filorusso su Telegram. Non è un mistero, d’altra parte, che il destino del capo della Wagner fosse appeso a un filo dopo aver sfidato apertamente il potere di Putin, come mai accaduto dalla sua salita al potere in Russia, oltre 20 anni fa.
L’ultima apparizione di Prigozhin: «Al lavoro in Africa»
Prigozhin era comparso in pubblico (via video) per l’ultima volta 48 ore prima del tragico «incidente»: lunedì 21 agosto aveva diffuso un filmato in cui, in abiti militari, sosteneva di essere «al lavoro» in Africa, sotto il sole cocente di 50 gradi, «per rendere grande la Russia». Estremo tentativo di ingraziarsi il Cremlino prima che fosse troppo tardi? Uscita improvvida che ha consentito a «chi di dovere» di ricostruire i suoi movimenti al rientro nella madrepatria? In ogni caso, quello africano di Prigozhin sembra essere stato a tutti gli effetti l’ultimo saluto.
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