Vincenzo De Luca sulle violenze di Caivano: «Quel posto è un inferno. Serve uno stato d’assedio militare»

Secondo il presidente della Regione Campania, «dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste»

Lo stupro di gruppo subìto da due ragazzine a Caivano, nonostante la sua eccezionale atrocità, non sarebbe un episodio isolato, ma rientrerebbe nel quadro più ampio di «un inferno in terra»: a denunciarlo è il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che nel commentare i recenti fatti di cronaca invoca l’istituzione di «un vero e proprio stato d’assedio militare». «È un’espressione forte – ha detto, secondo quanto riporta ANSA – ma non riesco a trovarne un’altra. Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l’impegno di forze dell’ordine estremamente limitate». Ha poi concluso affermando: «Serve uno stato d’assedio come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra. Dobbiamo decidere che per un anno bisogna togliere l’aria ai delinquenti che trafficano in droga». Nel frattempo, proseguono gli accertamenti tecnici sui cellulari di otto minorenni e due maggiorenni coinvolti nella vicenda, nel mirino degli inquirenti. Giovedì prossimo tutte le mamme che abitano nel rione manifesteranno sotto gli uffici degli assistenti sociali del Comune di Caivano, colpevoli a loro dire di aver portato via le bambine.


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